L’esponente calabrese dell’Assemblea nazionale del Pd va giù duro dopo le dichiarazioni del capogruppo sull’ex governatore: «Tanti calabresi credono ancora in lui e riempie le sale»
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«Il rientro di Mario Oliverio nel Pd non è il “vecchio che torna” altrimenti lo stesso Bevacqua, che di primo pelo non è, non dovrebbe occupare il comodo posto che ha».
Non si placa la polemica innescata dal gruppo consiliare regionale del Partito democratico che a margine della riunione di ieri ha diffuso una nota attraverso la quale si è sottolineata «l’inopportunità di legittimare uomini e percorsi ormai superati e che non trovano più sintonia con i calabresi». Lo stesso capogruppo Domenico Bevacqua ha confermato il riferimento all’ex presidente della Regione Mario Oliverio che proprio nei giorni scorsi aveva incontrato Gianni Cuperlo in tour in Calabria.
A prendere posizione, dopo le note di Michele Mirabello e dello stesso Gianni Cuperlo, è Maria Canduci componente dell’assemblea nazionale del Partito democratico.
«Bevacqua – scrive l’esponente dem - sottolinea che in occasione del congresso bisogna ritrovare unità e pensiero unico (che sta a significare tutti con Bonaccini), dimenticando di essere capogruppo di un partito che si chiama Democratico, anzi forse lo ricorda benissimo e magari in virtù di qualche accordo romano, ritiene che gli iscritti al Pd calabrese siano tutte pecore disposte a seguire il pastore di turno».
Ma non basta, perché Canduci ci va giù duro, ipotizzando un interesse personale e diretto del capogruppo dem. «Con questa sua dichiarazione Bevacqua tenta di mostrare i muscoli a Roma in virtù di una sua ipotetica candidatura alle politiche in posizione comoda e sicura».
In virtù di questo scenario, finora inedito, Canduci chiede spiegazioni a Bevacqua, che chiama «giovanotto», sul perché Mario Oliverio fa paura: «Forse – argomenta la componente dell’Assemblea nazionale del Pd - perché tanti calabresi credono il lui e riesce a riempire le sale? Cosa che ai giovanotti di primo pelo non riesce bene tanto che a malapena riescono a riempire i tavolini di un bar. Eravamo quattro amici al bar».