Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
La fase congressuale del Pd entra nel vivo. Il prossimo 26 di aprile si insedia la Commissione per il regolamento e poi si dovranno individuare i candidati che si sfideranno il prossimo 23 di giugno. La data è già stata fissata dall’assemblea regionale, ma non è detto che non possa subire slittamenti, anche in considerazione della difficile fase nazionale.
I nomi in corsa
Nonostante l’iter burocratico proceda spedito, la confusione interna al partito rimane comunque sovrana. I nomi in campo per la segreteria sono tanti, forse troppi, e il rischio che le primarie si possano trasformare in una conta interna è sempre più elevato. Al momento i nomi possibili sono almeno 4. Si tratta degli ex deputati Demetrio Battaglia e Bruno Censore, del cosentino Marco Ambrogio e del reggino Demetrio Naccari Carlizzi.
Le candidature di Ambrogio e Censore possono considerarsi, in un certo senso, autonome. Ambrogio ha riferito, in conferenza stampa, di aver risposto alla richiesta di centinaia di amministratori, ma l’area Emiliano di cui fa parte si è ufficialmente distaccata dalla sua iniziativa.
Bruno Censore ha scelto un’intervista ad un quotidiano regionale per annunciare la sua candidatura alla segreteria. Ma si tratta, evidentemente, di un’iniziativa personale, slegata dall’abituale area di riferimento dell’ex deputato vibonese. L’area politica vicina a Mario Oliverio, infatti, non ha speso una sola parola sull’iniziativa dopo aver invece battagliato per ottenere la sua candidatura (perdente) alle ultime politiche. Le parole del capogruppo del Pd in Consiglio regionale Sebi Romeo non lasciano poi spazio a dubbi. «Brunello Censore è un compagno e un amico – dice Romeo – potrebbe fare una scelta, ha annunciato un’intenzione. Secondo me sta dentro un dibattito positivo vedremo cosa accadrà. Parlare dei nomi adesso però è prematuro».
A conferma che gli uomini vicini al presidente della giunta non hanno deciso ancora il da farsi. L’ipotesi di una candidatura unitaria, rispondente al nome di Demetrio Battaglia, è stata valutata con attenzione e lo è ancora. Il nome di Battaglia, sostenuto fortemente anche dal segretario regionale Ernesto Magorno, avrebbe potuto unire le anime diverse di un partito ridotto al lumicino dopo le ultime elezioni. L’ipotesi, però, non ha convinto i tanti critici che hanno visto in questo accordo la possibilità di una restaurazione del vecchio gruppo di potere. Su questo sfondo, e per contrastare questa idea, nasce anche la candidatura del “ricostituente” Demetrio Naccari Carlizzi che pare aver stretto una solida intesa con l’altro dissidente doc e cioè l’orlandiano Carlo Guccione. A Reggio Calabria il suo nome avrebbe l’appoggio del cognato e sindaco Giuseppe Falcomatà.
Nuovo campo: «Il Pd non ha bisogno di altre correnti»
Insomma il puzzle è complicato più che mai e, ad aggiungere altra carne sul fuoco, c’è l’iniziativa del segretario regionale Ernesto Magorno, ben vista anche da Nicola Irto e Enzo Bruno, che proprio il 28 aprile presenteranno “Nuovo Campo”. Una nuova area che mira a ricostruire la componente renziana in Calabria, ma che già sta facendo molto discutere. E non ha certo riscosso apprezzamenti in area oliveriana. «Il dibattito più si arricchisce meglio è per il partito e per la società – afferma ancora Sebi Romeo - non abbiamo però bisogno di correnti, ma di ricostruire il Pd. Io non parteciperò a nessuna corrente, ma parteciperò da singolo a un percorso collettivo di discussione e ricostruzione».
Riccardo Tripepi