Oggi, a un mese dalle elezioni e dopo aver fatto una serie di consultazioni a tutti i livelli territoriali non solo affrontiamo il dato elettorale nella sua interezza ma ci prepariamo a ripartire, a riorganizzarci come Pd, sapendo che siamo davanti anche a un'importante apertura di una nuova stagione congressuale che verrà aperta tra qualche giorno con la direzione nazionale e nella quale anche il Pd della Calabria vuole dire la sua sul nuovo Pd che verrà». Lo ha detto il segretario regionale del Pd, Nicola Irto, neo senatore, intervenendo alla riunione congiunta dell'assemblea e della direzione del partito calabrese a Lamezia Terme.

«Anche la Calabria – ha evidenziato Irto - vuole dare il proprio contributo al cambiamento e alla rifondazione del Pd, e fare una discussione in Calabria negli organismi di partito è un cambio di passo rispetto agli anni del commissariamento. Questo ci può servire per la ripartenza dopo una sconfitta elettorale che nessuno ha mai negato e nessuno ha mai minimizzato. Un'analisi approfondita ci serve per ripartire, per fare un congresso ricostituente, per riposizionare il Pd in Calabria nella sua riorganizzazione e nella sua proposta politica. Noi – ha aggiunto il segretario regionale del Pd - lanceremo anche importanti iniziative entro novembre: a esempio lancerò la conferenza programmatica della Calabria da tenere entro novembre e nella quale chiameremo a discutere tutti i livelli del Pd ma soprattutto le forze che sono fuori dal Pd affinché possano dirci in che modo riprogrammare un impegno concreto e forte per la Calabria».

Irto ha poi osservato: «Per quanto mi riguarda non sono d'accordo al cambio del nome, ma quando c'è una discussione ampia è bene farla anche sulle cose apparentemente di dettaglio come il tema del nome. Io non sono d'accordo, penso che oggi abbiamo bisogno di chiarire l'identità del Pd, di ricostruire un profilo identitario del Pd. Abbiamo bisogno – ha concluso il segretario regionale democrat - che il Pd si allinei alla società italiana, non solo e non tanto dei simboli e dei cambi di nome».