Nel capoluogo di regione in corsa solo Fabio Celia, mentre all’ombra del castello Normanno Svevo il ritiro polemico della sua antagonista lascia campo libero a Francesco Colelli (ASCOLTA L'AUDIO)
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Si stempera il clima a Catanzaro e Vibo Valentia in vista dei congressi cittadini del Pd, con il passo indietro rispettivamente di Marco Rotella e Claudia Gioia.
La lettera aperta di Rotella
Nel capoluogo di regione, Rotella annuncia il ritiro della candidatura alla segreteria cittadina con una lettera aperta:
«Catanzaro è alla vigilia di una competizione elettorale importante e solo uniti e scevri da ogni logica di tatticismo potremo affrontarla. I nostri "avversari" stanno dall'altra parte e sono coloro che contrastano i nostri valori derivanti dalla resistenza, valori democratici, progressisti e antifascisti.
A tal fine bisogna continuare a lavorare con determinazione e dignità per proseguire, con nuovo e ulteriore vigore, sul progetto di centrosinistra, che si è costruito, per Catanzaro. Come classe dirigente del Partito Democratico dobbiamo avere il giusto senso di responsabilità ed evitare contrapposizione e personalismi. Atteggiamenti che non mi appartengono e a cui non mi presterò mai, e che si contrappongono alla "rigenerazione" del Partito Democratico, indicata dal nostro segretario regionale, Nicola Irto». Poi, l’annuncio del ritiro: «Faccio un passo indietro alla mia candidatura da segretario cittadino. L'obiettivo è concentrare il lavoro del Pd sul percorso verso le prossime amministrative, che deve vederci andare tutti nella stessa direzione unitaria e di un campo largo come quello che si è iniziato a costruire e per il quale vanno superate da subito contrapposizioni congressuali e trovata una sintesi a livello cittadino come a quello provinciale e regionale, perché Catanzaro ha e deve avere rilevanza regionale e nazionale». In corsa, dunque, resta solo Fabio Celia, che sarà il nuovo segretario cittadino del Partito democratico.
La rinuncia in polemica di Gioia
Più polemica, invece, la rinuncia a Vibo Valentia di Claudia Gioia, che si ritira lasciando campo libero quello che ora è il candidato unico Francesco Colelli:
«Ringrazio tutta la dirigenza del Partito democratico e i suoi rappresentanti istituzionali che hanno richiesto la disponibilità della sottoscritta a guidare il circolo cittadino. Ma tale disponibilità, oggi, viene meno ed è rimessa nelle mani del segretario regionale Nicola Irto per ragioni di ordine politico ma anche per ragioni più propriamente tecniche. Sotto il profilo politico – scrive – occorre evidenziare che la linea del partito era ed è quella dell’unità come requisito per attuare quel progetto di rigenerazione voluto dalla segreteria regionale. Ed è in funzione di tale linea che ritengo sia arrivato il momento della responsabilità per chi, per mere finalità personalistiche, mette a repentaglio la tenuta del partito cittadino».
E ancora: «Appare chiaro – rimarca Gioia – che la presenza di una candidatura alternativa a quella indicata dal partito al circolo di Vibo, che non esprime la tanto ricercata novità, si pone in netto contrasto con lo spirito iniziale che era quello di darsi unitariamente una proiezione diversa rispetto al passato. Né appare possibile una sintesi fra le due liste rappresentando, queste ultime, due visioni alternative del ruolo e della funzione del partito in città».
Poi spiega le ragioni “tecniche”: «Mancano le condizioni oggettive per andare al voto. Ed infatti, è noto a tutti che sono state annullate oltre 200 tessere considerate dalla apposita commissione di garanzia irregolari, ma, ad oggi non si conoscono i rispettivi nominativi riconducibili a tali tessere e dunque non si ha la certezza che quest’ultimi siano stati cancellati dall’elenco degli iscritti con conseguente inibizione della facoltà di voto. Il ché non garantisce ovviamente un corretto svolgimento della competizione. Ma soprattutto, si è constatato, per come evidenziato dagli organi di informazione, che due membri della commissione di garanzia del congresso tra cui lo stesso Presidente, sono candidati nella lista alternativa a quella a sostegno della scrivente. Il che fa perdere all’organo che avrebbe dovuto garantire il regolare svolgimento del tesseramento prima e del congresso dopo il necessario requisito della imparzialità».
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