“Questa iniziativa non va contro nessuno – chiarisce Flora Sculco -. Sia chiaro. Intende, anzi, irrobustire la proposta di rinnovamento della Calabria che ha avuto la fiducia dei calabresi un anno fa. Naturalmente, se c’è chi insiste nel voler esaurire i temi della politica nelle pratiche gestionali o soffermarsi continuamente su organigrammi di potere, si accomodi pure. La Calabria ha le tasche piena di una politica che non pianifica i bisogni e le risorse e non capisce che la disaffezione dei cittadini, così facendo, cresce a dismisura. Dobbiamo essere consapevoli  che se in Calabria non rilanciamo lo sviluppo produttivo, allontanandoci rapidamente dalle tradizionali logiche assistenziali e clientelari, sarà difficile fronteggiare i bisogni della società e metterci al passo con i tempi. Perciò, siamo chiamati, oggi e tutti, a vivere diversamente questa nuova fase che si apre con il Piano d’azione proposto dal Governo”.

Ancora più diretto Guccione: “Siamo entrati nel secondo anno di legislatura e ancora il cambiamento promesso fatica ad essere percepito. Ora dobbiamo uscire dalla logica delle pratiche clientelari e degli organigrammi di potere per cercare di rilanciare una proposta seria di rinnovamento e di cambiamento che deve tramutarsi in atti e in provvedimenti concreti.

Con il Masterplan per il Sud, dopo più di venti anni il Mezzogiorno torna ad essere protagonista nell’agenda del governo nazionale e, da qui a poco, si aprirà  la fase della sottoscrizione dei patti con le regioni del Sud. È una sfida lanciata alle classi dirigenti del Mezzogiorno che non possono presentarsi a questo appuntamento con la solita lista di cose dette e ridette, senza una condivisione di fondo con tutti gli attori dello sviluppo”.

Dal sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro, arriva un grido di dolore che vuol essere un atto d’accusa contro “le inefficienze della burocrazia, contro il commissariamento della sanità che impedisce lo sviluppo dell’ospedale di Lamezia Terme che, pure, avrebbe tutte le carte in regola, logistiche e strutturali, per diventare un punto di riferimento regionale in campo sanitario”; contro “la malagestione dell’ente che gestisce le case popolari ed è incapace – a suo dire – di affrontare e risolvere le criticità degli alloggi residenziali di San Pietro Lametino dove ancora oggi abbiamo le fogne a cielo aperto”.

Dura Wanda Ferro con gli esponenti del suo stesso schieramento in consiglio regionale più che con i suoi avversari: “Soprattutto con quelli – dice l’ex candidata a governatore della Calabria - che a giorni alterni fanno da stampella al governo regionale di Oliverio invece di adempiere al mandato elettorale”.

Il Pd è il principale bersaglio delle critiche anche del dirigente dem, Mario Muzzì. “Il Partito democratico non è più un vero partito. Si  limita ad azioni spot inutili e infruttuose. Noi dovremmo invece parlare di progetti di sviluppo locale, che portano occupazione e valorizzano le potenzialità dei territori e non limitarci agli annunci sulla banda larga e l’autostrada”.

Linea condivisa da Pino Soriero che dall’osservatorio privilegiato dello Svimez, richiama i presenti ad un nuovo impegno meridionalista: “È il momento in cui il sud deve unirsi per delineare una nuova prospettiva e superare la solitudine storica del MerIdione d’Italia. C’e bisogno di nutrire il nuovo Masterplan di proposte concrete ponendo obiettivi intermedi al di là di campanilismi e delle lotte di bandiera”.

Conclusioni affidate all’avvocato Pino Pitaro. “Il patto per il sud pone delle scadenze e impone un metodo, quello di fare squadra per creare attraverso le energie migliori  della Calabria le occasioni per lo sviluppo. In questo senso diventa importante creare partenariati e riempire di idee e progettualità il Masterplan messo a disposizione dal governo”.