Il partitismo “tradizionale” (per come oggi lo conosciamo) sta andando in frantumi di fronte alle dinamiche politiche locali della città di Crotone che andrà al voto il prossimo 20 settembre dopo le dimissioni premature del sindaco Ugo Pugliese a seguito dell’inchiesta sull’affidamento della piscina comunale che lo ha visto direttamente indagato per turbativa d’asta speciale e abuso d’ufficio (e colpito dalla misura cautelare del divieto di dimora nella sua città, poi revocata dal Gip Michele Ciciola dopo le dimissioni).

L’ex primo cittadino si dimise lo scorso novembre affermando «Ho portato la croce, ma vi ricordo che chi è andato sulla Croce era innocente» e lanciando una frecciatina ad Enzo Sculco lamentando «il continuo e costante sconfinamento tra ruoli e funzioni degli esponenti principali della parte politica che mi ha sostenuto».

Innanzitutto c’è da rammentare due dettagli che potrebbero fare di Ugo Pugliese uno dei protagonisti (indiretti) della campagna elettorale che verrà: secondo l’indagine Governance Poll 2020 sui primi cittadini di 105 città capoluogo di provincia realizzata per il Sole 24 ore dalla Noto Sondaggi e resa nota la settimana scorsa, Pugliese è (stato) il sindaco più amato della Calabria con il 54,7% di gradimento; il secondo dettaglio, invece, riguarda l’incontro con Nicola Zingaretti al Nazzareno dello scorso 18 settembre, quando Pugliese presenziò al ”tavolo dei sindaci” di centrosinistra convocato dal segretario Pd.

Due mesi dopo quell’incontro è stata commissariata la federazione del Pd crotonese che “nicchiava”, col placet di Mario Oliverio, all’alleanza coi DemoKratici dello stesso Sculco ed il reggente Franco Iacucci vede come fumo negli occhi l’alleanza tra i Democrat e gli omologhi con la K.

Sarà per questo che Flora Sculco in consiglio regionale si sta smarcando sempre più dalla coalizione di centrosinistra mettendola sotto pressione (è stata l’unica a non dimettersi dalla vicepresidenza della commissione assegnatale dalla maggioranza dopo lo strappo con le opposizioni).

Più di una voce, però, ritiene che alla fine il Partito democratico tornerà da Sculco con il cappello in mano, anche perchè si è rilevata all’ultima assemblea cittadina del Pd crotonese la presenza del commissario regionale Stefano Graziano, favorevole (al contrario di Iacucci) all’accordo. Vedremo cosa succederà.

Nel M5s

Non va meglio in casa grillina. Il M5s sta valutando di fare una coalizione civica come alle elezioni regionali, con candidato sindaco l’ex consigliere comunale e attivista Andrea Correggia (già “incoronato” dai vertici nazionali).

La sua candidatura gode dell’appoggio degli attivisti storici e, soprattutto, di Chiara Giardino, forte delle 1.360 preferenze ottenute alle ultime elezioni regionali. Ma, si è rilevato lo strappo con l’altro ex consigliere comunale Ilario Sorgiovanni che avrebbe voluto come candidata la civica Rossella Parise, mentre le due parlamentari Elisabetta Barbuto e Margherita Corrado con l’appoggio “social” di uno sparuto gruppetto di “morriani” avrebbero voluto l’alleanza tra il M5S e Vincenzo Voce, espressione di “Tesoro Calabria” di Carlo Tansi. Risultato: i grillini se le stan dando di santa ragione sui social e sulla stampa, mentre Voce fa spallucce e va avanti per la sua strada.

 

Centrodestra

In casa centrodestra la situazione non è migliore. Si registra anche qui la “fuga” di Fratelli D’Italia da ogni casella elettorale (con Reggio andava alla Lega e Cosenza e Catanzaro a Forza Italia, a Crotone l’espressione del candidato sindaco sarebbe dovuto toccare alla Meloni), ma nei giorni scorsi l’interpartitica destrorsa ha deciso che il sindaco sarebbe stato di Forza Italia, scegliendo il tributarista Antonio Manica e non, come previsto in precedenza, Enzo Calfa espressione del gruppo Vrenna.

Hanno scelto una candidatura volutamente debole o semplicemente frutto delle difficoltà evidenti di un centrodestra che da anni fatica a organizzarsi? I dubbi fioccano, ma resta il fatto che il Presidente del consiglio regionale Mimmo Tallini a Crotone potrebbe non sostenere Forza Italia (partito del quale è coordinatore provinciale a Catanzaro), ma “sdebitarsi” per il sostegno elettorale ricevuto dai fratelli Pedace e dal gruppo “ConSenso” alle ultime regionali (fruttato oltre duemila preferenze) sostenendo il loro candidato Luca Mancuso (presidente di Fenimprese). Il legame tra Tallini e ConSenso è molto stretto, tant’è che nella sua struttura speciale troviamo Denise Razionale, moglie di Salvatore Gaetano (ex consigliere comunale) ed Enrico Pedace, leader di quella formazione civica ex sculchiana.


Insomma, alle porte della città pitagorica i partiti si sgretolano e nel marasma pre-elettorale può ancora succedere di tutto.