Chiusa la parentesi per le Europee, si torna a parlare di città unica e della fusione di Cosenza, con Rende e Castrolibero. I consiglieri regionali di centrodestra, firmatari della proposta di legge, avevano anticipato che, concluso l’iter nella I commissione – Affari Istituzionali con la risoluzione del 20 marzo, si sarebbero dedicati alla campagna elettorale per poi riallacciare i fili del discorso subito dopo. A scandire gli step temporali è Pierluigi Caputo, esponente di Forza Italia. «Prima delle ferie estive, porteremo la proposta di legge all’interno del Consiglio, così da approvarla e indire il referendum - dice -. Quando convocheremo i cittadini alle urne per raccogliere il loro orientamento? Forse a novembre, perché entro la fine del 2024 vorremmo chiudere la parte referendaria».

Le resistenze non mancano. Franz Caruso ha ribadito in una lunga intervista nei nostri studi la sua profonda contrarietà al fatto che non siano i consigli comunali a poter dare l’atto d’impulso ed ha annunciato che impugnerà subito la legge omnibus con cui è stata modificata la norma. I comitati cittadini di Rende continuano la loro raccolta di firme per rendere vincolante il referendum in ognuno dei tre comuni. Battaglia appoggiata anche da Orlandino Greco, sindaco di Castrolibero. Durante la maratona elettorale in onda su LaC lunedì pomeriggio, ha annunciato le barricate a difesa del suo comune. «Se i miei concittadini voteranno in maggioranza per il no, non sarà certo la Regione ad imporsi con metodi antidemocratici» ha detto annunciando di entrare subito in campagna elettorale su questo argomento.

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Per le Europee ha siglato un accordo con la Lega e qualcuno sussurra che possa spingere sugli esponenti del Carroccio alla Cittadella per affossare la legge. «Non ho sentore che qualche collega di maggioranza possa cambiare idea dopo un percorso comune fatto in commissione, dove abbiamo ascoltato ogni parte in causa raccogliendone sollecitazioni e suggerimenti - spiega ancora Caputo -. Aggiungo che, dopo le recenti aperture dei consiglieri Bevacqua e Iacucci del Partito Democratico, vorrei che la legge sulla fusione di Cosenza, Rende e Castrolibero fosse condivisa il più possibile. Siamo dinanzi ad una svolta epocale per l'intera area urbana, i cui cambiamenti in meglio porteranno solo benefici all’intero territorio».

L’ex sindaco Minutolo e il convegno sulla città unica

A Cosenza, intanto, l’ex sindaco Piero Minutolo, oggi presidente dell’associazione “Io partecipiamo” ha organizzato un convegno sul tema, moderato dal nostro collega Franco Laratta, nel salone della Parrocchia di Sant’Aniello messa a disposizione da don Salvatore Fuscaldo. «A Corigliano Rossano la politica calabrese, nonostante i suoi limiti, è riuscita in un’impresa che, dal punto di vista socio-culturale, è stata ben più ardua di quella che ci prospettiamo qui a Cosenza. Lì c’è stata l’unione, per così dire, tra la componente ausonia e quella greca; ma qui, nonostante l’ovvia omogeneità culturale dei tre comuni e i manifesti vantaggi ricavabili dalla fusione, permane un ingiustificato scetticismo» ha evidenziato il vecchio primo cittadino.

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Interessante la posizione espressa da Demetrio Festa, docente emerito di Ingegneria dei Trasporti all’Unical, il quale si è espresso a favore di «un sistema unico di trasporti che innervi la Grande Cosenza». «Non è utopia pensarvi – ha detto -. Una “mobilità unica” è di fatto già presente su tutta la conurbazione. Tralasciando l’ipotesi già accantonata della tranvia, consiglio alle autorità una maggiore attenzione ai trasporti del futuro, vale a dire gli autobus a idrogeno, per esempio, cui si dovranno assegnare apposite corsie riservate da Cosenza Centro all’Università».

Non è passato inosservato l’intervento del dirigente nazionale del Partito Democratico Carlo Guccione. «La fusione di Corigliano e Rossano, che io caldeggiai a suo tempo, ha portato alla creazione di un nodo urbanistico notevole, il terzo della Regione per dimensioni. Per quanto riguarda lo scetticismo circa la possibilità di istituire un comune unico qui a Cosenza, penso che derivi in buona parte da strascichi campanilistici che è meglio accantonare. Questo nuovo approccio urbanistico – spiega - è veramente una necessità, se non si vogliono tarpare le ali alle possibilità socio-economiche della conurbazione del Medio Crati. Possiamo assurgere a motore dello sviluppo regionale, diventando un polo fondamentale tra quelli già stabiliti della Sibaritide e dell’area Sud della Regione, in cui spicca l’infrastruttura del porto di Gioia Tauro».

All’incontro anche la presidente della I Commissione Affari istituzionali della Regione Calabria, Luciana De Francesco (Fratelli d’Italia), che ha espresso «soddisfazione» per l’iter procedurale completato dalla proposta di legge di cui lei è firmataria. «Abbiamo portato avanti un lavoro di circa un anno, in cui abbiamo ascoltato i rappresentanti dei tre comuni, le associazioni di categoria, i sindacati, i parlamentari di tutte le forze politiche. Il nostro obiettivo era conoscere e raccogliere le idee di tutte. Il percorso è culminato con l’approvazione referendario che approverà nel pubblico consesso. Subito dopo sarà indetto il referendum. Io – ha sentenziato - sono favorevole alla fusione perché i benefici che ricadranno sul territorio della conurbazione sono tanti e mi auguro che si trovi una convergenza totale sulla questione. L’argomento impone una collegialità tra tutte le forze in campo».