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«Per legge Giuseppe Pedà non può ricoprire la carica di sindaco di Gioia Tauro, perché il suocero, Luigi Bagalà, è amministratore unico di Eurocome, che lì gestisce il servizio di raccolta e trasporto rifiuti, peraltro con una proroga illegittima disposta durante il recente commissariamento del municipio, a ridosso delle ultime comunali». Lo dichiarano i parlamentari M5s Riccardo Nuti, Francesco D'Uva, Dalila Nesci, Paolo Parentela e Federica Dieni, che hanno interrogato il ministro dell'Interno per sollecitare il prefetto di Reggio Calabria a proporre l'azione di decadenza del sindaco Pedà. «La vicenda – proseguono i parlamentari M5s, insieme al senatore 5 stelle Nicola Morra – lascia interdetti, essendo evidente una fattispecie di grave incompatibilità, che Pedà non ha mai sanato dall'elezione dello scorso giugno. Oltretutto, è bene che il Ministero dell'Interno approfondisca i vari passaggi della proroga a Eurocome, dal momento che fu disposta al di fuori della normativa, senza che la convenzione originaria la prevedesse e perfino aggiungendo la raccolta dei rifiuti indifferenziati». «Non sfugga – continuano, insieme, i parlamentari M5s – che proprio sulla gestione del servizio dei rifiuti cadde, perduta la maggioranza, la precedente amministrazione comunale di Gioia Tauro, che con personale interno al municipio aveva attuato il sistema per la raccolta differenziata, evitando aumenti dei costi ed eventuale perdita di controllo nel delicato settore dello smaltimento dei rifiuti urbani». «Si tratta – concludono i parlamentari M5s – di ripristinare nei fatti la legalità, che con tanta leggerezza viene ignorata in Calabria, spesso a favore di misure clientelari che bloccano l'emancipazione dalla cultura del prevaricare, propria della mafia».