Così in una nota il commissario provinciale dell’Udc per la Città Metropolitana di Reggio Calabria insieme a Maria Sandra Polimeno di FdI e Francesca Porpiglia di Lega Salvini: «I calabresi sono stufi di questi giochetti»
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«Una nuova e pessima pagina della politica calabrese è stata scritta ieri dal Consiglio regionale. Il rinvio della legge sulla doppia preferenza di genere rappresenta uno schiaffo alla nostra Comunità, anche per i modi con i quali è stato deciso». Ad affermarlo a gran voce è il commissario provinciale dell’Udc per la Città Metropolitana di Reggio Calabria Paola Lemma insieme a Maria Sandra Polimeno di FdI e Francesca Porpiglia di Lega Salvini che ricordano l’impegno profuso trasversalmente dalle donne di tutte gli schieramenti politici, della società civile, dell’associanismo per arrivare all’obiettivo.
«L’assenza del governatore Mario Oliverio – affermano ancora Paola Lemma, Maria Alessandra Polimeno e Francesca Porpiglia – era in calendario da diverso tempo e, dunque, non si capisce perché la proposta di legge sia stata inserita all’ordine del giorno della seduta di ieri. Evidentemente la giustificazione addotta dai banchi della maggioranza è da considerarsi esclusivamente pretestuosa. Lo stesso dicasi della necessità di apportare delle modifiche al testo di legge firmato da Flora Sculco per adeguarlo alla normativa nazionale e/o comunque per evitare intoppo di carattere costituzionale. Si doveva aspettare ieri per stabilirlo? Perché non fare cominciare i lavori di adeguamento normativo durante i mesi scorsi?».
Ma gli interrogativi che la seduta del Consiglio lascia sul tappeto sono tanti secondo il commissario provinciale dell’Udc e le esponenti di Fratelli d’Italia e Lega Salvini. «E’ stato singolare leggere sulla stampa l’esito del confronto in Conferenza dei Capigruppo ancora prima che la seduta del Consiglio avesse luogo. Da quanto era già stato tutto deciso? Perché queste rivelazioni in anteprima agli organi di stampa? Pare evidente – proseguono Paola Lemma, M. Alessandra Polimeno e Francesca Porpiglia – che il processo di delegittimazione del Consiglio e del suo ruolo sia inarrestabile.
Si ponga subito fine a questo gioco delle parti – l’appello finale che Paola Lemma Maria Alessandra Polimeno e Francesca Porpiglia lanciano alle Istituzioni – il Consiglio dica chiaramente quali sono le intenzioni sulla doppia preferenze di genere. E, soprattutto, indichi una data certa per la discussione della normativa in Consiglio perché i calabresi sappiano come stanno le cose e chi vuole affossare il progetto si assuma le proprie responsabilità in Consiglio e non nelle segrete stanze del palazzo. I calabresi sono stufi di questi giochetti».