“Le dimissioni della maggioranza dei consiglieri comunali si è resa necessaria per ristabilire etica e moralità nel governo cittadino. La deriva clientelare e priva di ogni controllo che aveva ormai preso l'amministrazione comunale di Cosenza, ha imposto un segnale politico deciso per impedire la prosecuzione di una esperienza insostenibile sul piano della legalità e del rispetto delle regole.


La Magistratura ha già da tempo constatato l'esistenza di "rilevanti violazioni di principi di buona amministrazione e di trasparenza dell'azione amministrativa" posti in essere al Comune di Cosenza.


In particolare è stato ufficialmente accertato che al Comune di Cosenza "si assegnano incarichi di consulenza a soggetti esterni alla amministrazione comunale senza reali controlli e con scarne motivazioni in ordine agli esiti della procedura comparativa seguita per la selezione del contraente, scegliendo i professionisti in maniera del tutto arbitraria avvalendosi di incarichi di mera facciata che rappresentano la giusta causa dei compensi".
Più volte e costantemente nel corso degli anni è stata chiesta la cessazione di questo modus operandi soprattutto nel settore dei lavori pubblici ma la risposta è stata la reiterazione dei comportamenti con atti di utilizzo di risorse pubbliche sottratti a qualsiasi controllo e non condivisibili sotto tutti i profili.


Uno scenario fosco che non si è schiarito con il passare del tempo neanche dopo i suddetti accertamenti ma, anzi, si è ancora più esteso investendo tutti i settori della gestione da parte di sindaco e giunta come hanno evidenziato la recente inchiesta per le spese delle luminarie di Natale, le interrogazioni rimaste senza risposta sugli affidamenti dei lavori di somma urgenza, l'omissione di tutte le dovute procedure sulle pratiche di bilancio.


Questa insostenibile assenza di senso delle istituzioni è il motivo per cui la coalizione di centrosinistra - ed altri consiglieri facenti parte di forze politiche che, pur assicurando sinora sostegno al sindaco, avevano da tempo manifestato l'esigenza di cambiamento e di chiarezza - di fronte alla pericolosissima china di immoralità impressa alla azione della amministrazione hanno ritenuto fosse giunto il momento di un segnale di volontà e di espressione politica tale da mettere la parola fine ad una esperienza amministrativa giudicata fortemente negativa sia sul piano del merito che su quello del metodo.


Questi i motivi politici di un atto - quello delle contestuali dimissioni per assoluta violazione delle più elementari regole - che impedisce un vulnus democratico tale da inquinare in maniera irrimediabile la imminente campagna elettorale”.