Come 5 anni fa, il primo a correre per festeggiarlo è stato Nicola Irto, oggi segretario regionale di quel Pd a cui il sindaco Giuseppe Ranuccio conferma di non essere tesserato. «Sono stato in quel partito solo un anno e quando ero un consigliere comunale di opposizione, io oggi sono altra cosa rispetto al Pd», precisa il primo cittadino che tiene a difendere il perimetro civico del suo schieramento. «Ho buoni rapporti con i dirigenti di quel partito – prosegue Ranuccio – ma credo che sia chiaro a tutti che ormai i cittadini vogliono premiare gli uomini, la squadra e il progetto di cui sono portatori, indipendentemente dai simboli di partito: pur non rinnegando la mia vecchia militanza, oggi rimango un sindaco senza partito».

Cinque anni fa, eletto per la prima volta, si dimise immediatamente dalla struttura del consigliere regionale, Nicola Irto appunto, mentre oggi stravince al primo turno, 5 liste contro le 8 del suo sfidante del centrodestra, Giovanni Barone, il giovane amministratore ha tenuto assieme il gruppo che con lui ha governato in questi anni, con gli innesti provenienti dallo stesso Pd, dal movimento 5Stelle e varie figure senza partito della destra palmese.
Formula vincente, quindi, in nome di una guida comunale che non ha mai rinunciato a fissare anche valori tradizionalmente di sinistra – l’accoglienza prima di tutti –, dichiarando guerra anche agli enti amici: come sulla discarica di Melicuccà, contro quella Città metropolitana di cui Ranuccio è delegato dopo essersi candidato nella lista varata dal sindaco Falcomatà.