Il Consiglio comunale di Cosenza ha approvato con 15 voti favorevoli e cinque contrari, la pratica di assestamento di bilancio. A bocciare il documento sono stati Marco Ambrogio, Luca Morrone, Massimo Lo Gullo, Pasquale Sconosciuto e Davide Bruno. In consiglio si sono presentati 19 consiglieri oltre al sindaco. Numero più che sufficiente per dare il via alla seduta convocata per votare la pratica di riequilibrio. Determinante la partecipazione ai lavori di tre dei cinque esponenti della Piattaforma, Marco Ambrogio, Francesco Cito e Pasquale Sconosciuto, e di Massimo Lo Gullo, eletto in una delle liste a sostegno della coalizione di Enzo Paolini e quindi formalmente all’opposizione, ma che ha dichiarato più volte di ritenersi un amministratore neutro e di assumere le proprie decisioni indipendentemente dalle scelte degli altri gruppi di minoranza.

Assenze strategiche e giustificate

I lavori hanno preso il via alle 10,30, in assenza dei rappresentanti di Pd, Grande Cosenza, Uniti per la città e Psi, i quali avevano già annunciato la volontà di disertare l’aula. Tra i banchi si è rivisto Davide Bruno, eletto nella lista Forza Cosenza ma da tempo collocato tra i dissidenti. La sua partecipazione è la novità di giornata, insieme al forfait di Antonio Ruffolo che invece aveva preso parte all’ultima commissione bilancio. Mancano inoltre all’appello Sergio Del Giudice per problemi di salute, Annalisa Apicella, all’estero per impegni lavorativi, Francesco Spadafora in luna di miele, e poi Giovanni Cipparrone e Francesca Malizia, che hanno presentato giustificazione. Oltre al sindaco ed al presidente del consiglio Pierluigi Caputo, la seduta ha registrato quindi la presenza di Gisberto Spadafora, Anna Rugiero, Piercarlo Chiappetta, Luca Gervasi, Francesco Cito, Fabio Falcone, Pasquale Sconosciuto, Davide Bruno, Giuseppe D’Ippolito, Maria Teresa De Marco, Alessandra De Rosa, Vincenzo Granata, Andrea Falbo, Carmelo Salerno, Luca Morrone, Marco Ambrogio, Massimo Lo Gullo, Gaetano Cairo.

La Piattaforma si divide

Straordinario l’assist del centrosinistra a Marco Ambrogio, al quale probabilmente non sarà parso vero di poter avere per sé la ribalta per pronunciare il proprio intervento dal doppio tenore: da una parte ha dato merito al sindaco per aver rilanciato la città con il completamento di importanti opere infrastrutturali e per gli investimenti immateriali operati nei settori «dell’arte, della cultura, del turismo, grazie ai quali la città si è riattivata. E però bisogna parlare chiaro alla città – ha aggiunto – e dire che questa manovra comporterà forti tagli soprattutto nelle poste relative al supporto delle fasce più deboli». Lungo l’elenco dell’esponente della Piattaforma: «Nell’esercizio 2020 saranno cancellati 104 mila euro destinati alla biblioteca civica, 150 mila per il trasporto scolastico, 106 mila euro del fondo per l’emergenza abitativa, 50 mila per il servizio mensa, 248 mila per l’assistenza domiciliare, 465 per il settore ambiente. Se fossi io il sindaco avrei già dichiarato il dissesto – ha poi affermato – per ottenere i benefici previsti dalla legge ed evitare di dover sacrificare servizi essenziali per i cittadini. Teniamo presente che altri 300 comuni al di sopra dei trentamila abitanti sono nella nostra situazione». Ambrogio ha quindi espresso voto contrario, ma sul punto la piattaforma si è divisa: insieme ad Ambrogio ha votato no anche Pasquale Sconosciuto mentre Francesco Cito ha espresso parere favorevole.

L’ambiguità di Morrone

Luca Morrone ha votato contro la pratica di assestamento. Ambigua la posizione dell’ex presidente del Consiglio: con le sue dimissioni, era stato il principale artefice della conclusione anticipata della prima sindacatura di Mario Occhiuto. Lo strappo è stato ricucito e Morrone va di nuovo a braccetto con il sindaco, anche nella prospettiva delle elezioni regionali. Il capogruppo di Prima Cosenza infatti, con ogni probabilità correrà per un posto a Palazzo Campanella in quota Direzione Italia, il movimento fondato dall’ex governatore della Puglia Raffaele Fitto, che sembra condividere la candidatura a presidente della Regione lanciata dal primo cittadino bruzio. Inoltre Morrone ha anche preso parte alle riunioni di maggioranza convocate nelle ultime ore a Palazzo dei Bruzi. Tuttavia ha deciso per il voto non favorevole, forse temendo, riferiscono boatos di corridoio, future responsabilità nel caso in cui la Procura della Corte dei Conti dovesse ravvisare nella manovra, la causa di eventuali danni erariali.