In programma domani il sit-in in favore dei lavoratori del Sant’Anna Hospital prevista dalle 10 in poi in via Vinicio Cortese a Catanzaro, sede dell’Asp. La stessa Azienda sanitaria provinciale che fra circa 24 ore dovrebbe decidere se firmare o meno il contratto con la clinica privata d’eccellenza situata nel quartiere Pontepiccolo del capoluogo di regione in modo da garantirne la sopravvivenza e, di conseguenza, il mantenimento dei livelli occupazionali.

Chiaro come il sole, quindi, che la politica nella vicenda dovrebbe centrare poco o nulla, se non nella misura in cui riesca a favorire tale fondamentale passaggio o promuova manifestazioni di solidarietà per i dipendenti in trepidante attesa perché appesi a un filo con il terrore di ritrovarsi disoccupati ormai dalla scorsa vigilia di Natale.

Il rischio, invece, è che - pur bandendo ogni polemica, inutile anzi dannosa in una circostanza simile - la politica (al di là delle iniziative di vicinanza come quella del Primo Maggio indetta dal Nuovo Centrosinistra nei pressi del Sant’Anna) finora messa sul banco degli imputati per il suo immobilismo sul delicato tema si ritrovi in prima fila in una grande passerella. ‘Pericolo’ sempre in agguato in frangenti del genere, al centro dell’attenzione mediatica. Ma c’è di più: che la partecipazione allargata (definiamola così) dei consiglieri comunali di centrodestra e dell’ex membro del civico consesso e leader di Cambiavento Nicola Fiorita ha fatto mugugnare chi rivendica la primogenitura della battaglia, convinto d’aver accanto degli ‘imbucati’. Non un buon viatico, allora.

Un clima insomma non in linea con una lotta bipartisan a sostegno degli oltre 300 unità in servizio in un Centro di Cardiochirurgia di valore assoluto a disposizione di un territorio già alle prese con mille problemi in ambito sanitario. Appaiono, del resto, fin troppe le divisioni e i distinguo soprattutto all’interno di una classe politica cittadina che peraltro, nel Consiglio di 13 giorni fa, sull’Hospital si è comportata in modo quantomeno singolare, respingendo a larga maggioranza l’emendamento del consigliere Sergio Costanzo alla pratica inerente al Sant’Anna (poi convertita in “comunicazione del sindaco Sergio Abramo”) salvo firmarla - e pertanto condividerla - diffusamente a titolo personale. Un modus operandi mai registrato prima d’ora.

Che può evidentemente spiegarsi soltanto con ragioni di opportunità politica. Motivi che però non avrebbero nulla da spartire con la grande battaglia, giustamente da tutti condivisa, per salvare questo fiore all’occhiello della Sanità catanzarese. Che, ci pare di poter dire, potrebbe riservare altre sorprese.