La protesta organizzata dal comitato di cittadini per tutelare il diritto alla salute nell’area di Castrovillari, giunti fino a Cosenza a manifestare davanti alla sede dell’Azienda sanitaria provinciale, non ha sortito gli effetti sperati.
A rivelarlo, il consigliere regionale Ferdinando Laghi, presente al sit-in. «Il direttore generale, Antonello Graziano, ha fatto riferire al direttore amministrativo di non essere disposto a ricevere la delegazione di cittadini, cui si erano aggiunti per l’occasione i rappresentanti delle amministrazioni comunali di Castrovillari, Morano e Saracena, muniti di fascia tricolore», ha spiegato Laghi in una nota.

«Un fatto gravissimo – ha commentato il consigliere regionale – da parte dei vertici dell'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, che manca di rispetto ai tanti cittadini che hanno manifestato per i loro diritti, che dovrebbero essere tutelati proprio da questa istituzione, investendo tempo e risorse economiche e sfidando il maltempo. C'è un intero territorio, quello della fascia centro-nord della provincia di Cosenza, mortificato dalla condotta e dalla gestione amministrativa di questa Asp e i numeri lo confermano. Lo sgarbo istituzionale nei confronti delle Amministrazioni comunali presenti, rappresenta, poi, un ulteriore livello di gravità. È per questo che farò presente subito quanto accaduto al Prefetto di Cosenza, affinché questi inqualificabili comportamenti non debbano più essere imposti a nessun cittadino».

La rappresentanza, dopo aver consegnato il documento al direttore amministrativo, ha successivamente proseguito la protesta, insieme ai tanti presenti, attraverso un sit-in che si è poi svolto, con momenti di acuta tensione, all'interno della sede di Via Alimena.

«Gli incresciosi accadimenti di oggi, non potranno non avere un seguito – hanno concluso Laghi, i cittadini e le associazioni –. Continueremo a difenderci, a proteggere un presidio essenziale e nevralgico di un territorio troppo vasto per essere impoverito ed ignorato da chi dovrebbe invece tutelarlo e che, con comportamenti come quelli odierni, dimostra anche di non meritare di continuare a farlo».