Il patto federativo fra la Lega e Italia del Meridione di Orlandino Greco ha fatto molto rumore. C’è chi vi ha visto un tradimento dei principi del Movimento chiamato a difendere gli interessi meridionali. Orlandino Greco, da noi intervistato, dice invece che il suo è un movimento post ideologico, che non si fa rinchiudere nei recinti delle categorie filosofiche del centrodestra e del centrosinistra. L’accordo dunque è su una serie di fatti concreti, tutti volti a sviluppare questa parte del Paese. D’altronde, aggiunge Greco, Salvini da Ministro ha finanziato la Ss 106, l’alta velocità, il Ponte, con un investimento inedito nella storia del Paese.

La battaglia per l’Europa serve proprio a rafforzare questa difesa dei territori. Il problema però è mandare a Bruxelles gente competente e quindi di una più accorta selezione della classe dirigente. L’obiettivo, dice Greco, è trasformare l’Europa da quella del rigore e dei banchieri, in una Europa dei popoli che tuteli i cittadini anche dai conflitti in corso nel globo con un esercito europeo, una politica estera comune, un corpo diplomatico che persegui sempre la pace.

Per lui anche la vicenda dell'autonomia differenziata è un falso problema. Greco dice che il suo partito sarà una sentinella della Costituzione che è autonomista visto che delega diverse funzioni a Comuni e Regioni. «Guardi cosa sta facendo il presidente Occhiuto capace di rivendicare posizioni autonome della Calabria su vari temi ed anche gestire funzioni amministrative che sono proprie dei Comuni». Il punto allora è garantire in maniera omogenea in tutto il Paese i fabbisogni standard che verranno finanziata dalla fiscalità regionale e dal fondo perequativo. «Su questo noi vigileremo - dice Greco - perché badate bene, non esiste un Sud del Paese, ma esistono vari Sud dell'Italia anche in Lombardia, Emilia Romagna ecc.».

Venendo invece ai temi più politici, Greco dice che la lista della Lega è più forte di quella di Forza Italia nonostante il Carroccio sconti un pregiudizio legato ad alcuni problemi di comunicazione del passato. Anche Vannacci non preoccupa il sindaco di Castrolibero che reputa il generale abile nel parlare alla pancia del Paese ma non ha le capacità politiche per costruire un movimento tutto suo.