Difende le decisioni della presidente della Regione Jole Santelli, il deputato di Forza Italia, Francesco Cannizzaro: «Oggi – spiega - è una giornata molto importante, perchè finalmente entriamo nella fase 2 dell'emergenza Coronavirus e ci auguriamo che per la Calabria possa essere sempre più confortante. Grazie al lavoro della Regione, in sinergia con le prefetture, le Asp, gli ospedali, e soprattutto al grande senso di responsabilità dimostrata dai calabresi, si è riusciti a contenere il contagio disponendo immediatamente le zone rosse nei focolai e organizzando nel modo migliore possibile tutti i presidi sanitari sul territorio. Si è messa una toppa ad un Governo che ce ne ha combinate di tutti i colori, ed è molto triste arrivare oggi alla fase 2 con un governo che continua a fare battaglia politica contro la Regione contrastando l'ordinanza della governatrice».

«Il Governo vuole screditare la Calabria»

«Non riesco a spiegarmi perchè il Governo non si è opposto allo stesso modo alle ordinanze con cui la Sardegna ha aperto le chiese consentendo addirittura di celebrare messe con i fedeli e con cui la Sicilia ha consentito l'apertura dei cimiteri. Non credo che tavolini di bar e pizzerie all'aperto possano creare folle e assembramenti maggiori rispetto a quelle che ci potrebbero essere nei cimiteri, dove molte persone vogliono andare a trovare i loro cari dopo due mesi, e soprattutto nelle chiese. Eppure il Governo non ha detto una parola contro le legittime scelte di Sardegna e Sicilia: mi sembra evidente che ci sia un accanimento contro la Calabria, che ha portato autorevoli Ministri dello Stato a fornire dati falsi sui tamponi effettuati, come a voler screditare una Regione che invece dovrebbe essere l'orgoglio dell'Italia intera per come ha affrontato la pandemia».

Stesso numero di tamponi nel Lazio e in Calabria

«Il ministro Boccia - prosegue Cannizzaro - due giorni fa ha elogiato lo "straordinario lavoro del Lazio" guidato dal segretario del suo partito, Nicola Zingaretti, quello che a Febbraio organizzava gli aperitivi contro la paura a Milano, e ieri ha detto che la Calabria fa pochi tamponi, addirittura lanciando ombre e sospetti sulla reale situazione della nostra Regione. Peccato che a Boccia non hanno spiegato che la Calabria ha fatto lo stesso numero di tamponi del Lazio che lui elogia: uno ogni 55 abitanti, tanto nel Lazio di Zingaretti quanto nella Calabria di Jole Santelli. E la Puglia di Emiliano ne ha fatti uno ogni 63, la Campania di De Luca addirittura è la Regione peggiore d'Italia, perchè fa meno tamponi, appena uno ogni 126 abitanti. La Lombardia, che è la Regione più colpita, ne ha fatti uno ogni 41 abitanti, un dato molto vicino a quello della Calabria che in realtà è la Regione del Sud che ne ha fatti di più. E soprattutto non hanno spiegato a Boccia che il dato più importante non è il numero assoluto di tamponi effettuati, ma la percentuale di positivi sui tamponi che in Calabria è la più bassa d'Italia con appena il 3% di positivi. Nelle ultime settimane, inoltre, in Calabria sono stati fatti molti più tamponi rispetto alle settimane precedenti (come in tutt'Italia), perchè col passare del tempo è migliorata l'organizzazione, sono aumentati i laboratori e i materiali».

 

«Ebbene – evidenzia il deputato forzista - a fronte di un aumento di tamponi abbiamo avuto un crollo dei contagiati. Perchè il virus non sta circolando. Quindi secondo quale logica sarebbe un problema che i tamponi sono tutti negativi? Nonostante il virus non stia circolando, la Calabria ne sta facendo moltissimi e ha la situazione epidemiologica migliore d'Italia».

 

I tamponi per chi rientra dal Nord

«Evidentemente da' fastidio a qualcuno che la nostra splendida Regione baciata dal sole e dal clima mite, sia stata soltanto sfiorata da questa pandemia e adesso vogliono impedirci persino di ripartire, senza capire quanto sia drammatica la situazione economica a maggior ragione in un territorio come quello calabrese già molto debole. Oggi abbiamo 12 laboratori mobili in autostrada, stazione e all'Aeroporto di Lamezia Terme per sottoporre a tamponi tutti coloro che rientreranno dal Nord, dopo che avevamo chiesto al Governo di controllarli nelle Regioni di partenza prima di consentire un altro esodo verso il Sud ma non ci hanno dato ascolto».

 

«Poi si indignano se la Regione agisce per contro proprio, in base alle esigenze del territorio. Io credo che i calabresi in questi due mesi siano stati straordinari e abbiano meritato di avere prima di tutti gli altri le prime libertà e la possibilità di tornare al lavoro, vista la situazione sanitaria fortunatamente molto confortante. Al contrario, il rischio è che con i tempi assurdi illustrati da questo Governo, molte attività non riescano ad aprire mai più. Continueremo a batterci affinchè questo non accada, con piena fiducia nei confronti dei corretti comportamenti che sicuramente anche da oggi in poi i calabresi continueranno a rispettare» conclude il deputato reggino.