La giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia agita le acque della politica crotonese e riapre "vecchie ferite". Tutto nasce da un convegno, Liberi di essere, organizzato dalle consigliere comunali Dalila Venneri e Floriana Mungari, componenti della Commissione pari opportunità. L’evento si è tenuto nel pomeriggio di oggi nella sala consiliare del Comune, con diversi ospiti collegati in videoconferenza, alla presenza, tra gli altri del sindaco Vincenzo Voce e dell’assessore alle Pari Opportunità, Filly Pollinzi.

Tante vittime

«Credo dovesse essere quasi un obbligo dedicare parte del nostro tempo a questa giornata – ha detto Mungari a margine dell’incontro – perché sono tante le persone vittime di aggressioni fisiche e verbali. Magari non ne siamo neanche consapevoli. Credo sia giusto, anche per il ruolo che rivestiamo, cercare di sensibilizzare i cittadini su questo tema». Importante anche il ruolo della scuola, consapevoli di «quanto sia difficile per un educatore far crescere bambini, che saranno gli adulti del futuro, privi di pregiudizi e discriminazioni».

Non ha partecipato, né in presenza né in remoto, la presidente della Commissione pari opportunità, Carmen Giancotti, che però ha affidato a un comunicato la sua posizione: «Gli episodi di discriminazione sono all’ordine del giorno, forme di violenza inaudite per chi ha un “orientamento sessuale o identità diversa” (…) Dobbiamo combattere tutti i pregiudizi e le discriminazioni nei confronti di queste persone che vivono nella paura e nell’insicurezza. Perché tutti hanno gli stessi diritti. Dobbiamo insegnare ai nostri figli e alle future generazioni il rispetto e l’educazione civica. Perché combattere questo fenomeno è segno di crescita ma soprattutto di civiltà».


Le polemiche della Lega

L’organizzazione del convegno è stata accompagnata dalle polemiche politiche. In particolare, è stata la Lega a criticare sia la giornata contro l’omofobia che l’evento.

«Il vero fine di tale giornata è quello di propiziare una sempre più pervasiva propaganda gender nella nostra società» e «ha lo scopo di fare pressing per una celere approvazione del ddl Zan» ha scritto Giancarlo Cerrelli in una lunga e durissima nota. Entrando in merito all’incontro, poi evidenzia: «Ciò che lascia perplessi, tuttavia, è che tale convegno – patrocinato dal Comune con tanto di stemma della Città di Crotone sulla locandina – preveda la partecipazione di relatori tutti favorevoli all’approvazione del ddl Zan e nessuno contrario. (…) Appare del tutto inopportuno, comunque, che il Sindaco possa aver avallato questo tipo di convegno, senza tener conto della decisione del Consiglio comunale di Crotone che il 2 dicembre 2020 ha deciso di deliberare contro l’approvazione del ddl Zan».

Gli ha fatto eco Marisa Luana Cavallo, capogruppo della Lega in Consiglio comunale, innanzitutto ricordando a Giancotti di essere tra quelli che, quel 2 dicembre 2020, hanno votato a favore della mozione contro il ddl Zan.

Poi, entrando nel merito, aggiunge: «In otto anni, secondo i dati del Ministero dell’Interno le presunte condotte illecite - non condanne definitive, ma mere segnalazioni - con intenti di discriminazioni per ragioni di orientamento sessuale o di identità di genere sono 212: 26,5 segnalazioni all’anno. Non c’è, dunque, alcuna emergenza sociale, come, invece, la dittatura del pensiero unico ci induce a credere. Ritengo, peraltro, offensivo categorizzare le persone per poi dividerle in base al loro orientamento sessuale. La violenza, fisica o verbale va sempre e comunque condannata smettendola però di far passare il nostro paese come omofobo, cosa non vera».

Per Cavallo, il convegno organizzato nella sala consiliare del Comune di Crotone è «un atto grave, irrispettoso dell’indirizzo che il Consiglio Comunale ha dato alla Giunta».

Non tutti favorevoli alla mozione

Una critica fondata, ammette Mungari, che però sottolinea: «Il 2 dicembre scorso il Consiglio comunale ha approvato sì quella mozione, ma non all’unanimità. Molti di noi consiglieri non eravamo d’accordo quindi non vedo infondatezza nell’organizzazione di questo convegno. Poi, c’è chi la pensa diversamente, il mondo è vario e non si può pretendere che avvengano omologazioni di pensiero».

L’approvazione della mozione contro il ddl Zan suscitò critiche e polemiche a Crotone, dove si svolse anche una manifestazione di protesta. La stessa Giunta comunale, in un comunicato, prese le distanze dalla determinazione del Consiglio.