In corsa per la segretaria nazionale del Partito democratico, il 13 gennaio parteciperà a un incontro a Lamezia Terme. Dalla sua parte anche l'ex governatore calabrese: «Condivido la sua visione»
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Sembra destinato a cadere nel vuoto l’appello del capogruppo regionale del Pd, Mimmo Bevacqua, ad una posizione unitaria del partito calabrese al futuro congresso nazionale. La discesa in Calabria dei candidati (oggi la De Micheli, venerdì Cuperlo) dimostra come i dirigenti calabresi si stiano determinando in ordine sparso sulle mozioni congressuali.
C’è però una novità di rilievo ovvero l’endorsement di Mario Oliverio per Gianni Cuperlo che sarà a Lamezia Terme appunto questo venerdì. È una notizia in sé visto che l’ex presidente della Regione da tempo è in rotta col partito e da tre anni non prende la tessera del Pd. I soliti ben informati parlano di un'amicizia fra i due che risale agli anni ‘80 quando Cuperlo era segretario nazionale della Federazione giovanile del Pci. Un rapporto che si è rinsaldato recentemente, quando Cuperlo ai microfoni di LaC - intervistato da Pasquale Motta nell'ambito del programma “Dopo la notizia” - ha affermato che il Pd dovrebbe scusarsi con Mario Oliverio per averlo repentinamente scaricato quando fu indagato per peculato, vicenda per la quale l'ex governatore è stato poi assolto.
Oliverio sarà presente a Lamezia ed ha già partecipato nei giorni scorsi ad un webinar organizzato dalla mozione. Un ritorno quindi che farà rumore visto che Oliverio da anni vive da separato in casa col partito. Dopo la sua mancata ricandidatura a governatore, infatti, Oliverio aveva scelto di sostenere Pippo Callipo con una lista che poi ha visto l’elezione di tre consiglieri (Billari, Sculco e Aieta). Dopo la morte della Santelli era pronto a costruire una lista anche a sostegno della candidata Amalia Bruni. In quel caso si opposero però diversi dirigenti locali democrat, forse preoccupati per la propria posizione, e Oliverio finì per candidarsi in autonomia a ridosso dalla consegna delle liste.
Perché oggi questo riavvicinamento? «Il Pd è il mio partito e non posso guardare inerme sfasciare una storia. Cuperlo mi ha chiamato diversi giorni fa chiedendomi una mano. Condivido la sua visione di un congresso fatto solo di posizionamenti attorno a questo o quel candidato che fa venire meno un reale dibattito sul futuro del partito». In effetti la candidatura di Cuperlo parla soprattutto agli ex Ds, a quelli che da Articolo 1 sono tornati nel Pd (gli ex bersaniani) e a quelli che vedono in Bonaccini posizioni troppo moderate.
«Penso che Cuperlo sia il candidato ideale non solo per il suo profilo ma anche per la sua storia. Pur avendo una lunga militanza - continua Oliverio - non ha mai ricoperto ruoli dirigenziali e quindi per me ha anche un elemento di freschezza. Ma soprattutto l’ambizione è quella di offrire contenuti al dibattito congressuale. Capire perché il Pd perde sia al Nord sia al Sud pur da posizioni di Governo prima del 2018 e poi dopo la crisi del governo giallo-verde, con l’esecutivo giallo-rosso e poi quello Draghi. Bene in tutto questo periodo il Sud ha visto aumentare il divario col resto del Paese. C’è un problema di fondo ovvero che i partiti nazionali sono ancora refrattari a vedere il Meridione in una prospettiva di sviluppo del Paese. Serve credere in un Meridione che può diventare motore della ripartenza dell’Italia naturalmente se lo si dota delle giuste infrastrutture. Questi sono i temi di cui dovremmo discutere al congresso».
Vedremo cosa dirà sul punto Cuperlo venerdì. Intanto in Calabria cresce la sua rete di comitati. Fra le varie adesioni si segnalano quella di Michele Mirabello a Vibo, Aldo Casalinuovo e Carmen Latella a Reggio, Domenico Lo Polito a Castrovillari, un buon pezzo dei Giovani Democratici a partire dal segretario Mario Valente e altri ancora.