Il governatore Mario Oliverio è pronto a tornare in sella. O meglio, secondo i suoi avvocati non è mai stato disarcionato. Dopo l’esclusione dell’aggravante mafiosa per l’imprenditore al centro dell’operazione “Lande desolate” Giorgio Ottavio Barbieri, il presidente della giunta e il suo entourage hanno cambiato strategia politica.

Messo in soffitta il paventato rimpasto di giunta, gli oliveriani hanno dato mandato al presidente del Consiglio regionale Nicola Irto di far ripartire la macchina legislativa e hanno anche cominciato a tirare fendenti verso i vertici del Pd, rei di non aver offerto la propria solidarietà al governatore. Da ultimo si sono mossi anche i segretari di circolo d’area per sottoscrivere un documento e opporsi al possibile commissariamento del partito.

 

Alla Conferenza dei capigruppo di palazzo Campanella l’ulteriore sorpresa: Oliverio dovrebbe essere presente sia ai lavori della Conferenza Stato Regioni che in Aula alle sedute del 22 e del 30 gennaio. Un’indiscrezione che trova conferma oggi nelle dichiarazioni del legale di Oliverio, Enzo Belvedere che annuncia la già avvenuta autorizzazione da parte del Gip per la Stato-Regioni.

 

«La provvisoria misura cautelare cui è sottoposto il governatore non rientra nella previsione della Legge Severino, con buona pace dei Parlamentari grillini che la hanno malamente scomodata – scrive Enzo Belvedere dopo le accuse dei Cinque Stelle - Sfugge loro non solo il dato normativo e la differenza tra divieto di dimora ed obbligo di dimora (capisco che è materia di chi conosce il diritto processuale penale), quanto la circostanza che già da sabato scorso il Governatore è stato autorizzato dal G.i.p. a partecipare ai lavori della conferenza Stato-Regioni che si tiene per più giorni in Roma. Possono star tranquilli che la misura avrà presto un suo epilogo positivo per il Governatore ed ancor più sicuri di aver sbagliato a pensare alla Severino».

Ovviamente per Oliverio e i suoi non dovrebbe esserci alcun dubbio, quindi, che analoga autorizzazione dovrebbe arrivare per consentire al presidente di prendere parte ai lavori del Consiglio regionale.

 

Riccardo Tripepi

 

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