Fallisce il tentativo di contatto tra Mario Oliverio e la nascente Italia Viva di Matteo Renzi. Il governatore, ormai senza nessuna sponda all’interno del suo partito come dimostrato in occasione dell’ultima direzione nazionale del Pd, le sta provando tutte. Compresa quella dell’improbabile mediazione con l’odiato Matteo Renzi, proprio colui che da premier impose il commissariamento della sanità con un suo uomo, Massimo Scura, a mettersi di traverso ad ogni piano di Oliverio.

Adesso, però il tempo in vista delle prossime regionali stringe e anche ex nemici giurati possono tornare a dialogare in vista di utilità reciproche. Da qui l’idea di Mario Oliverio di provare a sondare il terreno inviando propri alfieri alla Leopolda. Primo fra tutti il commissario Sorical Luigi Incarnato, nonché segretario regionale del Psi di Riccardo Nencini.

Il partito a livello nazionale ha fornito i proprio uomini per la formazione dei gruppi parlamentati di Matteo Renzi, pur evitando per il momento di confluire all’interno di Italia Viva. A livello regionale, invece, Luigi Incarnato è stato uno dei principali artefici del movimento delle forze di centrosinistra che vorrebbero la ricandidatura di Mario Oliverio e si dovrebbero ritrovare in assemblea il prossimo 26 ottobre.

Incarnato è andato a Firenze in missione anche per ritrovare i vertici del proprio partito, compreso il segretario nazionale Enzo Maraio. La spedizione di Incarnato, però, non ha sortito gli effetti sperati dal presidente Oliverio.

In mezzo si è messo il solito Ernesto Magorno che ha fatto capire che in Calabria il referente di Matteo Renzi rimane lui ed eventuali ponti si costruiscono per suo tramite. Non è casuale, ad esempio, la foto che l’ex segretario regionale del Pd ha pubblicato sul suo profilo facebook, facendosi ritrarre proprio con i vertici del Psi. «Tra i tanti momenti belli di questa #Leopolda ho avuto il piacere di incontrare la delegazione Psi guidata da Sergio Maraio a cui ho chiesto di sposare la nostra linea di rinnovamento totale per la Calabria».

Un modo per scaricare, nuovamente e via social, il “vecchio” Mario Oliverio in vista di un rinnovamento della classe dirigente che Magorno predica fin da prima del suo abbandono del Pd. Ma soprattutto un modo per far capire alla truppa oliveriana che non saranno possibili aggiramenti dei vertici di Italia Viva in Calabria.

Nessuna indicazione, invece, per eventuali liste per le regionali. Se per l’Emilia, che andrà al voto il 26 gennaio, la possibilità è concreta, in Calabria molto dipenderà dalla data delle elezioni che Oliverio continua a non comunicare.

 

Riccardo Tripepi