I gruppi di opposizione in Consiglio regionale interrompono i lavori della commissione Sanità per denunciare le criticità della riforma degli ospedali spoke alla quale lavora il centrosinistra. Ma presto l'incontro si concentra sulla bufera giudiziaria che ha coinvolto il governatore. «Siamo garantisti, ma stanno emergendo fatti molto gravi»
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Il centrodestra ha interrotto i lavori della Commissione “Sanità”, presieduta da Michele Mirabello, per tenere una conferenza stampa e spiegare ai cittadini la gravità della riforma approntata dal centrosinistra per la riforma degli ospedali spoke e delle procedure concorsuali.
L’inchiesta della Dda di Catanzaro e la misura cautelare comminata al governatore Oliverio hanno presto portato la discussione su altri temi, compreso quello del possibile voto anticipato.
I partiti del centrodestra rappresentati da Gianluca Gallo, Claudio Parente, Mimmo Tallini, Baldo Esposito, Giovanni Arruzzolo, Vincenzo Pasqua e Giuseppe Pedà, hanno espresso massima prudenza nel valutare quanto avvenuto nelle ultime ore. «Evitiamo ogni strumentalizzazione, ma ribadiamo che il centrodestra è pronto ad andare subito al voto».
Le posizioni di Forza Italia e alleati, del resto, sono notoriamente garantiste e mutano in questa occasione. Claudio Parente non crede nella possibilità del voto anticipato. «Non credo che allo stato possa avvenire, anche perché i contorni della vicenda non sono chiari. Siamo una forza che è sempre stata garantista e ci auguriamo che Oliverio possa chiarire uscire al più presto da questa situazione, anche se contestiamo l’operato del governo regionale per tanti altri motivi».
Più critico Mimmo Tallini. «Gli elementi che stanno emergendo sono di una certa gravità. Se non dovessero venir fuori altri profili che lascino pensare che questa inchiesta potrebbe ridimensionarsi, il fatto è molto grave perché riguarda il presidente della giunta, il rappresentante della Regione davanti al Paese. Sicuramente non ci vogliamo distinguere da quelli che, in maniera giustizialista, si lanciano come sciacalli su vicende che comunque danno della Calabria un’immagine distorta. La Calabria è fatta da persone oneste, da una classe politica onesta che ha difficoltà a operare perché esposta in un contesto in cui il condizionamento ambientale è all’ordine del giorno. Se però il quadro indiziario rimare così grave – dice ancora Tallini - riteniamo che c’è un elemento ulteriore da aggiungersi alle altre argomentazioni già note per chiedere le dimissioni di Oliverio. Il suo progetto politico è fallito miseramente».
Secondo Baldo Esposito, invece, occorre avere «grande rispetto per il lavoro della magistratura. Io sono sempre stato garantista e per la non strumentalizzazione di un fatto giudiziario. Sarà la magistratura a chiarire il reato contestato a Oliverio. Non vogliamo strumentalizzare questa situazione, ma il rimane il giudizio negativo su questo governo che ha operato così male da contribuire alla ricostruzione di una forte unione di centrodestra anche partendo dalle ultime due convention a Reggio Calabria. Il voto anticipato non ci fa paura e siamo pronti a dare un governo stabile alla Calabria».
Gianluca Gallo ribadisce il concetto. «Siamo garantisti, ma certo sembrerebbe che siano accaduti fatti molto gravi. E’ sicuramente grave che un presidente di Regione possa utilizzare il potere contro un sindaco e la comunità che rappresenta. I risvolti politici dell’inchiesta potrebbero essere gravi e ci riserviamo di fare le opportune valutazioni. Rimaniamo comunque pronti alle elezioni. Del resto abbiamo più volte chiesto le dimissioni del presidente Oliverio».