Si è tenuta stamani nella stazione ferroviaria di Corigliano (di Corigliano-Rossano), da poco ristrutturata e tirata a lucido, la cerimonia di posa dei primi pali per l’elettrificazione del binario ionico Sibari-Crotone e per la sottoscrizione dell’Accordo quadro tra Rete ferroviaria italiana e Regione Calabria per la riprogrammazione delle capacità del traffico ferroviario.

Per come l’ha detta Oliverio, durante la manifestazione di stamani, lo Jonio in tema di mobilità chiuderà per sempre i suoi conti con il passato, fatto di disagi, arretratezza e isolamento. Infatti, tra l’ormai prossima apertura dei cantieri per la realizzazione della nuova Statale 106 (Megalotto 3) Sibari-Roseto, l’elettrificazione della ferrovia e la possibilità anche di ritornare a puntare su un aeroporto commerciale nella Sibaritide, il Governatore – nella nomenclatura politica popolare – ha più che “detto la sua messa”. Tutto va bene e la Calabria Est presto sarà in Europa! Evviva!

Questo emergeva dal clima di festa - dove non sono mancate le bollicine - che si respirava stamani sul podio del cerimoniale e almeno fino alle seconde/terze file della pomposa area destinata alla presentazione. Tutt’altra aria si respirava nelle retrovie, dove erano assiepati, in un capannello promiscuo, consiglieri regionali, sindaci, rappresentanti di associazioni e movimenti assieme a deputati della Repubblica. Tutti con un’espressione tra lo speranzoso ed il titubante.

Ma per i cinque stelle è stata solo una parata spot

Già, perché mentre Oliverio, con la sua navigata verve oratoria, dipingeva un quadro idilliaco dove già i treni si vedevano sfrecciare sul binario antistante e le auto scorrere sul tappeto della nuova SS106, c’era chi faceva le pulci ad ogni parola del Presidente: la senatrice cinque stelle Silvana Abate. La portavoce grillina è convinta che quella odierna è stata una manifestazione spot e che di concreto non si vedrà nulla. Perché il progetto di avvio dei lavori di elettrificazione della linea ferrata ionica si limiterebbe solo ad una prima posa dei pali dell’elettrificazione mentre all’interno del piano di lavoro non ci sarebbe traccia della posa dei cavi elettrici, quelli essenziali per attivare i pantografi dei treni elettrici. Un dettaglio non di poco conto che la Abate ha evidenziato nelle settimane scorse all’assessore regionale alle infrastrutture Roberto Musmanno ma senza ricevere concreti riscontri.

Ci vorranno almeno cinque anni per vedere transitare un treno elettrico

È pur vero, però – così come ha ribadito anche ai microfoni di La C, il direttore generale di RFI, Maurizio Gentile – che i cavi elettrici, seppur importanti ed essenziali, sono l’ultimo dettaglio dell’opera. Il meno difficile. Insomma, lo Jonio potrà rimanere più o meno appeso letteralmente ad un filo se - e solo se – lo vorrà la politica. In qualunque caso, per vedere sfrecciare il primo treno a motrice elettrica sulla tratta ionica ci vorranno ancora degli anni. Almeno cinque, se tutto andrà bene, se non ci saranno intoppi e soprattutto se quel benedetto filo verrà montato.

Nel frattempo godiamoci i primi pali elettrici che già da oggi sono ben visibili sulla tratta che collega i due centri urbani della nuova città Corigliano-Rossano. Dando a Oliverio il merito di aver comunque avviato un lavoro che qui mai nessuno aveva avuto il coraggio di mettere in opera con l’onere di una promessa pesante, ribadita anche stamani, di portare da Sibari a Crotone e da li a Lamezia, passando per Catanzaro, il treno elettrico. Per il momento andiamo a vapore. Anzi no, su gomma. Atteso che il 90percento della mobilità nella Calabria Est, ad oggi e non si sa per quanto, si muove sulle ruote dei pullman.