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Le decisioni assunte in tema di immigrazione lo hanno reso quasi più simpatico al centrodestra che al suo stesso partito, dove continua pazientemente a scalare posizioni, cercando di evitare il fuoco amico. Marco Minniti, intervenuto a Cantiere Calabria, trova la sponda del presidente Oliverio, pronto a sposare le ambizioni politiche del ministro dell’Interno. La popolarità di Minniti è in aumento, non soltanto in seno al Partito Democratico. Numeri che autorizzano a candidare il titolare del Viminale come possibile aspirante premier. L’ipotesi, non proprio campata in aria, si mormora a bassa voce anche negli ambienti della politica nostrana.
Filo diretto tra la Calabria ed il Consiglio dei Ministri
«Un calabrese animato da uno spirito nazionale autentico». Così Oliverio definisce Minniti nel sottolineare con vigore il ruolo di estrema importanza rivestito nel governo. La posizione del presidente della Regione si è estremamente rafforzata nell’ultima settimana. A Palazzo Campanella è lui a dirigere l’orchestra, mentre la sfilata di ministri cui si è assistito nella tre giorni ospitata all’Università della Calabria, «non solo una passerella» come Oliverio ha tenuto a precisare, denota un rapporto di stretta fiducia e collaborazione con Roma.
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«Abbiamo creato gli strumenti per costruire il cambiamento. Non vogliamo chiedere a nessuno di rinunciare alle proprie opinioni né alla propria autonomia di giudizio. Ma prima di ogni cosa, prima delle appartenenze, prima dei partiti, prima degli schieramenti, la nostra bussola deve essere la Calabria - sottolinea Oliverio - Abbiamo la responsabilità di condurre questa terra dal pantano in cui è stata spinta da decenni di assoluta inadeguatezza della classe dirigente».
Salvatore Bruno