La kermesse dell’area del Pd “Promessa democratica” animata da Gianni Cuperlo, nella giornata di sabato, ha visto tra gli interventi, Mario Oliverio, ex presidente della regione Calabria. La giornata di riflessione organizzata dall’area di Cuperlo, si è tenuta a Bologna, alla vigilia, tra l’altro, della direzione nazionale. Una direzione, quella del Pd, molto delicata. Le fibrillazioni delle eterne correnti sono iniziate alla grande. La riunione dell’organismo arriva dopo due rinvii e si profila abbastanza teso. E d’altronde, a differenza di altre volte, motivi di tensione sul piano politico ce ne sono. La piattaforma della discussione è costituita da temi fondamentali: Ucraina, Giustizia, e, il più controverso di tutti, il rapporto con il movimento grillino di Conte.

Nella manifestazione pentastellata di sabato, infatti, la ricomparsa sulla scena di Beppe Grillo, ha accentuato le diversità dì giudizio sui pentastellati, creando molti dolori di pancia in casa democrat, considerato la partecipazione della stessa segretaria Schlein alla manifestazione, l’abbraccio con Conte e il presunto bacia mano della Cristallo all’ex premier. Il tema è la radicalizzazione dei grillini, soprattutto dopo le parole sui “passamontagna” di Beppe Grillo. Le dimissioni da presidente del PD del Lazio da parte dell’ex candidato alla presidenza della regione, Alessio  D’Amato, sono il segnale di dissensi profondi, proprio con il merito e la natura del dialogo con Conte. 

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Dentro questo quadro, si inserisce la questione relativa alla proposta di riforma della giustizia da parte del Ministro Nordio. Una proposta che prevede l’abolizione del contestato reato di abuso d’ufficio. Una misura auspicata da numerosi sindaci Pd in tutto il paese. Sulla quale il Pd targato Schlein sembra tiepido. Mario Oliverio, nel suo intervento, ha aperto il fronte interno, proprio sul tema giustizia, e del reato di abuso d’ufficio. L’ex presidente della regione, infatti, ha messo in guardia il Pd dai rischi di lasciare la bandiera del garantismo nelle mani della destra e, soprattutto, di non ripercorrere gli errori fatti, su questo tema, nella lotta a Berlusconi.

Il ragionamento sviluppato da Oliverio sulla proposta del Ministro della giustizia Carlo Nordio di abrogare il reato di abuso d’ufficio, parte dai dati: «su oltre 5000 contestazioni del reato di abuso d’ufficio, - afferma Oliverio - il 98,9% si è concluso con assoluzione o con il  non doversi procedere». L’ex presidente della Calabria, dunque, ha invitato Elly Schlein ad aprire sul tema, una discussione scevra di preconcetti ideologici e molto basata sul merito della questione. Anche perché, l’ex governatore calabrese, ha sottolineato che, la «rottura intervenuta nel rapporto tra il Pd con il paese è ancora aperta» e per ricomporre la rottura c’è bisogno di politica. 

Fin qui il merito della discussione. Da sottolineare poi, una curiosità politica. Mario Oliverio, è stata l’unica voce calabrese del Pd, a dire propria in questa discussione nazionale. Del resto del Pd calabrese, del suo gruppo dirigente, non c’è traccia. La partecipazione alla riunione convocata da Cuperlo, infatti, è stata un’importante vetrina nazionale che ha visto la partecipazione della stessa segretaria nazionale del Pd Elly Schlein. Un’importante vetrina che, l’ex presidente della regione Calabria, non si è lasciato scappare, e nella quale ha posto, innanzitutto, alcune questioni che oggi sono sul tavolo della discussione all’interno del Pd.