L’esponente dem nel Catanzarese per strutturare la sua “corrente” e per rivendicare la dotazione finanziaria di 10 miliardi di euro destinata alla Calabria quando era al Governo fu: «Senza Alta velocità l’attraversamento stabile dello Stretto non ha senso»
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«Occhiuto svegliati, stai sul pezzo. Ti hanno chiamato dopo che il progetto del Ponte era stato già approvato in Consiglio dei Ministri. Devi essere protagonista, devi pensare alla Calabria non alla tua carriera politica».
È un appello senza fraintendimenti quello che l’ex ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli, lancia al presidente della giunta regionale calabrese. L’ex candidata alla segreteria nazionale del Pd è scesa in Calabria, a Gizzeria, per un duplice motivo. Da un lato strutturare ancora meglio sui territori la sua mozione “Rigenerazione democratica”; dall’altro rivolgere ai calabresi una sorta di chiamata alle armi.
Il punto è difendere la dotazione finanziaria che la stessa De Micheli aveva investito sulla Calabria. Stiamo parlando di circa dieci miliardi di euro fra Ss 106, Alta velocità, porto di Gioia Tauro, stazioni ferroviarie. Il problema adesso è impedire che queste risorse vengano dirottate altrove come spesso è successo in Calabria.
L’appello a Occhiuto nasce proprio da questo, dal fatto che, a giudizio del Pd, il governatore stia parlando spesso troppo di Ponte sullo Stretto e poco o nulla di alta velocità.
«Ma senza alta velocità il Ponte non ha senso - ribadisce la De Micheli -. Noi avevamo stabilito una serie di investimenti legati da un filo comune che è la visione del ruolo della Calabria nel Paese e nel mondo. Io non parteciperò a manifestazioni “No Ponte” perché la questione non è politica, ma di infrastrutture. Allora dico che sono favorevole al Ponte se terminale di rete infrastrutturale moderna, sono contraria a questo progetto che è datato 20 anni, un’eternità in materia di infrastrutture, e che presenta diversi problemi ambientali. Da ministro avevo chiesto ad una commissione, la Cattaneo, di analizzare costi e benefici dell’opera. In quella relazione finale ci sono anche un paio di soluzioni tecniche per evitare i problemi ambientali. La mia sensazione è che Salvini abbia fatto una scelta dettata dalle corporazioni che l’hanno votato, non per il bene della Calabria».
Da qui la critica ad un atteggiamento troppo passivo di Occhiuto. Atteggiamento che la De Micheli intravede anche nella partita che si sta giocando in questi giorni in cui il presidente di Enac sta disegnando il piano nazionale aeroporti. L’ex Ministro dice che nelle bozze che ha letto vede poca Calabria e che quindi Occhiuto dovrebbe avviare una interlocuzione più serrata sul futuro dei tre scali «A meno che - dice ironica la De MIcheli - non voglia mandare in giro tutti i turisti a bordo di un taxi».
Ma l’appello l’ex Ministro lo lancia soprattutto ai calabresi. I soldi ci sono, tutti devono vigilare per evitare che vengano dirottati altrove. Il Pd darà battaglia su questi argomenti, per una pianificazione infrastrutturale che tenga conto di una visione geopolitica della Calabria e del resto del Meridione. Come ha detto in apertura di dibattito Enza Bruno Bossio «L’obiettivo deve essere quello di arrivare con l’alta velocità da Milano a Palermo. Le infrastrutture devono avere una visione d’insieme. Non è un caso che Mario Draghi nel suo discorso alla Camera sul Pnrr abbia sottolineato come per la prima volta eravamo in presenza di un progetto Paese con l’alta velocità. Quel progetto va difeso oggi da tutti noi, evitando che le risorse messe, ad esempio, sul fondo complementare per lo studio di fattibilità dell’alta velocità vengano dirottate altrove».