«Che cosa deve ancora attendere, Roberto Occhiuto, per respingere senza ambiguità il progetto dell'autonomia differenziata?». Lo ha chiesto il senatore del Pd Nicola Irto, segretario del partito in Calabria, intervenendo a San Giovanni in Fiore a un'iniziativa di partito «sui pericoli del regionalismo differenziato previsto dal ddl Calderoli».

«Già adesso, con gli effetti del minore finanziamento della sanità regionale, ingiustizia terribile che dura da 25 anni - aggiunto Irto - la Calabria patisce una carenza cronica di personale medico e lo smantellamento incessante e progressivo di ospedali e reparti. Inoltre, le strutture pubbliche sono sempre più sostituite dalle cliniche private. Vi sono interi territori privi di servizi essenziali e l'emigrazione sanitaria costa 300 milioni l'anno. La nuova rete ospedaliera regionale, poi, penalizza oltremodo le aree montane e disagiate come quella di San Giovanni in Fiore, che invece meriterebbe investimenti finalizzati al rilancio dell'ospedale civile di zona, altrimenti destinato a chiudere».

«L'autonomia differenziata - ha detto ancora il parlamentare del Pd - non ha alcun fondamento. La priorità è invece modificare i criteri di ripartizione del Fondo sanitario, che hanno messo in ginocchio il Servizio sanitario della Calabria come delle altre regioni del sud, provocando il Piano di rientro ed il successivo commissariamento del governo, rivelatosi fallimentare. Noi sfidiamo il centrodestra sui fatti e sulle proposte, che presenteremo nella Conferenza programmatica del 19 e 20 aprile prossimi a Soveria Mannelli».