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Di chiacchiere e parole sulla costituzione della città unica dell’area urbana di Cosenza, se ne sono spese quantità industriali. Ieri, con un colpo a sorpresa, il sindaco Occhiuto ha prodotto una delibera di giunta propedeutica alla fusione con la città di Rende, primo «atto concreto – sottolinea lo stesso Occhiuto – indirizzato in questa direzione.
Da tempo – ha aggiunto – era stata avviata in questo senso una discussione con Marcello Manna e gli altri amministratori del Campagnano. Anzi, per la verità, di questo argomento se ne parla ormai da decenni. Ritengo – insiste il sindaco di Cosenza – che le popolazioni abbiano in qualche modo già percepito lo spirito unitario ed identitario che accomuna Cosenza e Rende per cui i tempi sono maturi per fondare una città unica tra le pendici del centro storico del capoluogo bruzio e l’Università della Calabria.
Lungo questa direttrice si sviluppa un’area densamente popolata che necessita di una sola guida amministrativa, con servizi più ampi ed efficienti. Inconcepibile che nelle due città, già accomunate da infrastrutture indifferentemente utilizzate da entrambe le popolazioni come scuole, presidi sanitari e come l’ateneo di Arcavacata, vi siano servizi diversi nell’ambito dei trasporti, della raccolta dei rifiuti, della manutenzione delle reti idriche.
Puntiamo a costruire una città unica: sarebbe tra le prime venti in Italia in una delle province più vaste ed importanti del Paese, con due parchi nazionali e molteplici aree agricole ed industriali di rilievo». Occhiuto ritiene possibile allargare il discorso anche ad altri comuni: «Penso si tratti di un percorso da programmare in diversi step. Partendo da Cosenza e Rende, in un momento successivo, con il consenso delle popolazioni, si possono coinvolgere Castrolibero, ma anche Montalto Uffugo, Zumpano, Mendicino, Carolei ed ogni altro territorio connesso all’area urbana».
Potrebbe essere anche un modo per riequilibrare i rapporti nel caso in cui dovesse concretizzarsi il comune unico della Sibaritide, per mantenere la centralità di Cosenza. «Non sono del tutto d’accordo – replica Occhiuto – La Sibaritide può diventare un’altra realtà urbana importante. Non vedo pericoli di concorrenza, al contrario. Dove c’è aggregazione c’è maggiore sviluppo. Quindi ben vengano situazioni di questo tipo, ovunque, anche per catalizzare gli aiuti concessi dallo Stato».
Salvatore Bruno