Il governatore ospite a LaC ribadisce la legittimità della delibera di giunta sulle concessioni balneari: «Qui meno del 10% di spiagge occupate». Lo scontro con la Lega («forse non avrei dovuto usare uno slogan di Bossi per motivare la nostra scelta») e i progetti per il futuro: «Potrei chiedere di nuovo il consenso dei calabresi»
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Il presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto, dice che i veri problemi della direttiva Bolkestein sono due. Il primo: è stata scritta da uno che non ha mai visto il mare, la seconda: nessuno l’ha letta.
Il Governatore lo ha detto durante un’intervista esclusiva nel corso della nostra trasmissione Dentro la Notizia, condotta da Pier Paolo Cambareri. Intervistato dal conduttore, Occhiuto ha spiegato che l’atto di indirizzo licenziato dalla sua giunta è perfettamente in linea con la direttiva che ha al centro il concetto di scarsità della risorsa, se la risorsa è poca bisogna fare le gare per garantire la libera concorrenza. Da quello che risulta agli uffici regionali, però, la Calabria non ha questo problema, visto che solo il 13% delle spiagge calabresi è oggi occupato da concessioni. Di più. Molte di queste concessioni non vengono nemmeno esercitate, quindi le porzioni di spiagge vincolate sono ancora meno, intorno al 9,6%.
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«Le Regioni del Nord non hanno nemmeno 10 metri di spiaggia libera»
Detto questo i pronunciamenti del Consiglio di Stato e, soprattutto della Corte di Giustizia Europea, stabiliscono che la scarsità della risorsa debba essere calcolata a livello territoriale. Da qui, per il governatore, la legittimità della delibera di giunta che invita i sindaci a definire la quantità di risorsa spiaggia sul loro territorio e mantenere le concessioni laddove ce ne sia in abbondanza oppure procedere con le proroghe tecniche nelle more di esperire le gare laddove sia poca.
«Siamo intervenuti - ha spiegato Occhiuto - perché altrimenti avremmo compromesso la stagione balneare in quanto sia i sindaci sia i gestori dei lidi non sapevano come muoversi». Invece la soluzione era sotto gli occhi di tutti. Perché allora tantissimi hanno guardato il dito anziché la luna? «Forse - risponde Occhiuto - perché Veneto, Toscana, Liguria, Emilia Romagna non hanno nemmeno dieci metri di spiaggia libera e vogliono, grazie alle spiagge calabresi, risolvere il loro problema. Mi stupisce il fatto che quando è il Nord a tutelare i propri interessi nessuno protesta, quando lo fa il Sud c’è sempre una levata di scudi».
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Questo ci porta dritti alle polemiche delle ultime ore sollevate soprattutto dalla Lega, che Occhiuto ha molto smorzato. «Ho sempre riconosciuto a Salvini che negli ultimi 30 mesi ha assegnato alla Calabria più risorse di quanto la nostra regione ha avuto negli ultimi 30 anni: 3,5 miliardi per la Ss 106, 900 milioni per l’autostrada, fondi per la trasversale delle Serre. Rispetto alla presunta polemica ho solo detto che non aveva letto la delibera e l’ho invitato a farlo. Del resto aveva anche detto che non potevo fare la legge sugli Ncc e l’ha impugnata, ma abbiamo vinto dinanzi la Corte Costituzionale. Forse ho sbagliato ad utilizzare uno slogan coniato dal fondatore della Lega, Umberto Bossi, che diceva padroni a casa nostra dicendo, sommessamente, padroni a casa nostra sulle spiagge».
Ma è evidente che questa polemica non riguarda solo lettini e ombrelloni, ma sottende una serie di altre questioni politiche. In primis l’autonomia differenziata. Su questo Occhiuto ribadisce di non aver avuto mai pregiudizi sulla riforma, però «il Ddl Calderoli è strutturato in due parti, una sull’autonomia e una seconda sul superamento della spesa storica e la definizione dei Lep. Mi pare che si sia molto accelerato sulla prima e poco sulla seconda. Allora ho chiesto anche al mio partito di avviare una riflessione su questo».
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I progetti futuri di Occhiuto: «Potrei chiedere di nuovo il consenso dei calabresi»
L’altra questione politica è il rapporto con l’Europa di cui il caso sui balneari è conseguenza diretta. Occhiuto dice di essere stato più volte a Bruxelles e aver incassato in questi viaggi una serie di possibilità sul sistema aeroportuale, sul sistema idrico, dando anche lì una immagine diversa della nostra regione. Per questo ha deciso di candidare alle elezioni dell’8 e 9 giugno prossimi la sua vicepresidente, Giusy Princi che con competenza porterà le istanze della Calabria nel parlamento europeo. La sfida è quella di superare il risultato elettorale che cinque anni fa assegnò a Forza Italia il 13%. Ma questo, spiega Occhiuto, sempre nell’interesse dei calabresi visto che ha ribadito di non avere nessuna intenzione di andare a ricoprire un posto nel Governo nazionale. «Abbiamo fatto tanto per la Calabria in questi due anni e mezzo, so anche che è ancora poco se consideriamo il punto di partenza, i tanti problemi che ha la Calabria. Ho tante idee da mettere ancora in campo. Se avrò ancora la voglia, la grinta e la determinazione che ho adesso nel fare questo lavoro, può darsi che chiederò ancora ai calabresi di darmi il loro consenso».
Il rilancio del sistema aeroportuale
Nel frattempo Occhiuto dice che tutta la questione dei balneari è legata anche agli sforzi che sta facendo la giunta sull’incoming turistico. I vettori parlano di un aumento di un milione di passeggeri negli ultimi mesi. «Questi turisti spesso non trovano le spiagge attrezzate come vorrebbero, da qui la decisione di intervenire per avere spiagge con i lidi e spiagge ben mantenute libere a disposizione dei cittadini».
Il presidente dice anche che la scelta dell’ex country manager di Ryanair, Mauro Bolla, di diventare direttore commerciale della Sacal è significativa. «In passato per fare queste nomine si facevano le interpartitiche e si sceglievano vecchi politici o loro amici. Noi abbiamo fatto una manifestazione d’interesse vinta da un ex manager di un vettore che oggi in Europa movimenta otto/nove volte il numero di passeggeri che fa Ita. Abbiamo scelto come manager della Sacal l’ex direttore dell’aeroporto di Catania, Marco Francini; abbiamo fatto di Reggio Calabria un hub di Rynair, abbiamo rilanciato Crotone e molte altre idee stiamo per mettere in campo». Insomma sulle polemiche Occhiuto fa spallucce, ha molto altro cui pensare. Su LaC Play la puntata integrale con l'intervista al governatore.