L’ex consigliere regionale critica la scelta della Regione di promuovere un nuovo studio di fattibilità per la realizzazione dell’opera in un sito diverso da Vaglio Lise: «Nel 2017 la decisione ci costò tra i 600 e gli 800 mila euro. Ora si azzera tutto. Sarebbe stato più onesto imporre Rende, vero obiettivo»
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Il corpo centrale dell’ospedale civile dell’Annunziata, hub della provincia di Cosenza, risale al 1934. Gli anni che ha, li dimostra tutti. Per questo da anni, almeno dal 2017 con una certa concretezza, si parla della costruzione del nuovo ospedale. Ma ogni volta che siamo in dirittura d’arrivo, si innesta una sorta di gioco dell’oca e si ritorna dal via.
Guccione, questa volta ci siamo. Il sindaco Franz Caruso ha esultato per le decisioni della Regione…
«Non mi faccia commentare l’incommentabile. Mi faccia solo dire che ho apprezzato la posizione del presidente del consiglio comunale, Giuseppe Mazzuca e del consigliere comunale Giuseppe Ciacco».
In che senso?
«La procedura che ha avviato la Regione è quella di affidare i servizi tecnici per la realizzazione del documento di fattibilità delle alternative progettuali del nuovo ospedale. Di fatto riapre di nuovo la scelta per l'individuazione del sito dove costruirlo»
Quindi ricominciamo da capo?
«Si perchè la valutazione di questo nuovo studio di fattibilità dovrà individuare il sito migliore fra Vaglio Lise, Rende e un terzo sito, non individuato, che dovrà scegliere il soggetto che si aggiudicherà l’affidamento del servizio. In realtà lo studio di fattibilità o come oggi viene definito con un acronimo Doc Fap fu realizzato nel 2017 dalla giunta regionale. Quello studio mise a confronto tre siti e Vaglio Lise venne indicata come opzione ideale».
Non c’era Rende fra i siti da considerare, però
«Non ci prendiamo in giro. Occhiuto e questa giunta regionale hanno deciso di fare un nuovo studio di fattibilità dopo che i calabresi hanno pagato fra i 600 e gli 800mila euro per quello del 2017. Oggi decidono di riaprire i giochi inserendo altre due aree. Quella di Rende può essere anche una scelta da valutare, ma ritengo che il Presidente avrebbe dovuto quanto meno parlarne con il sindaco di Cosenza. Non si dimentichi che un anno fa Cosenza ha deliberato prima in giunta e poi in consiglio comunale la realizzazione dell’ospedale a Vaglio Lise».
Dimentica che all’Unical è partita la facoltà di Medicina…
«Forse è lei che dimentica che l’Annunziata ha avviato da tempo una collaborazione con l’Unical con docenti e specializzandi che lavorano nelle corsie e nessuno mi pare abbia sollevato il problema della distanza. D’altronde gli altri grandi policlinici italiani non mi pare che siano ubicati tutti a ridosso degli atenei. Guardi che dico tutto questo non perché sia contrario pregiudizialmente alla soluzione Arcavacata. Quello che mi preoccupa è che questa procedura possa entrare in contrasto ed essere incompatibile con il cronoprogramma dell’Inail che prevede per il 30 settembre 2023 la gara per l’affidamento della progettazione. Secondo lei così ci sono i tempi?»
Ma il cronoprogramma non si può rimodulare?
«L’investimento dell’Inail ammonta a circa 349 milioni di euro per l’ospedale. Non sono soldi che vengono elargiti a fondo perduto. Innanzitutto all’Inail resta la proprietà del manufatto che secondo convenzione cederà in locazione alla Regione per venti anni con un canone pari al 2,5% del costo complessivo. Si tratta all’incirca di 800mila euro al mese di canone. L’Inail quindi fa questi investimenti per avere una remunerazione. Difficile pensare che possa tenere fermi questi soldi in attesa che noi decidiamo dove fare l’ospedale. Non sarebbe stato più onesto e trasparente per la giunta regionale, anzichè nascondersi, scegliere direttamente il sito di Rende indicandone le motivazioni?»
È preoccupato quindi?
«Come si fa a non esserlo? Ci sono tre ospedali le cui procedure di realizzazione sono partite nel 2004. A Gioia Tauro siamo ancora alla verifica delle interferenze. Occhiuto l’altro giorno a Vibo ha consegnato il cantiere dopo aver rimodulato il piano finanziario con un incremento di 40 milioni rispetto le previsioni iniziali. A Corigliano Rossano si è realizzato lo scheletro, ma il cantiere è fermo dato che c’è stato un aumento stimato fra i 70 e i 90 milioni rispetto la gara d’appalto originaria. I nuovi ospedali sono infrastrutture strategiche, non possiamo aspettare anni per realizzarle. Ricordo che l’Annunziata sui 705 posti letto previsti non ne ha attivati circa 200 per mancanza anche di spazio. E la gente è costretta ad aspettare giorni al Pronto Soccorso in attesa di un posto in reparto».
Magari questo studio di fattibilità si farà in tempi rapidissimi…
«Questa è un’altra barzelletta. Le ho detto quanto è costato lo studio di fattibilità del 2017. Sa oggi quanto investe la Regione per il nuovo studio? 136mila euro, a cui va aggiunto il ribasso, per fare un elenco infinito di accertamenti. Io come amministrazione comunale di Cosenza non avrei esultato per un percorso di questo tipo. Si rifà un nuovo studio di fattibilità, si spendono nuove risorse. si dilatano i tempi e si rischia di confliggere con quanto ha previsto l’Inail nel suo cronoprogramma con un rischio concreto di disimpegno dell’istituto. Dove sta la logica?».