Il consiglio comunale di Cosenza sembra orientato a sposare la linea imposta dalla Regione e a dare il segnale del semaforo verde alla costruzione del nuovo ospedale a Vaglio Lise, nei pressi della stazione ferroviaria e della statale 107. Va in questa direzione il rinvio del punto all’ordine del giorno, con mandato al sindaco di interloquire con Oliverio per tornare in aula con un accordo di programma che preveda, in sostanza, il via libera al sito scelto dal governatore e l’impegno a realizzare contestualmente la cittadella della salute negli attuali spazi dell’Annunziata.

L’alternativa di Occhiuto

Il sindaco, nel suo intervento introduttivo, aveva ribadito le proprie convinzioni: «Quella di Vaglio Lise è una scelta politica – ha detto - Lo testimonia il fatto che già nella campagna per le amministrative 2016 quel sito era stato proposto dal centrosinistra». Occhiuto poi ne fa anche una questione di metodo: «Quella della Regione è stata un’arrogante invasione di campo». Nel merito il sindaco, anche con l’ausilio di alcune slide, ha illustrato il suo di progetto: quello per la costruzione del nuovo ospedale sul vecchio sito. «Non siamo chiamati a decidere solo sul soddisfacimento del legittimo diritto alla salute dei cittadini – ha ricordato tra l’altro - Sul piano urbanistico la scelta del luogo in cui collocare il nosocomio, avrà delle ripercussioni. Il rischio è quello di perdere relazioni umane ed economiche nella zona a sud della città, una delle porte del centro storico. Vaglio Lise avrebbe bisogno non di nuove barriere, ma di una ricucitura del tessuto urbano». Il primo cittadino aveva in mente di destinare a polo sanitario l’intera collina compresa tra il Mariano Santo e l’attuale spazio affacciato su Viale della Repubblica, da rendere facilmente raggiungibile anche attraverso la realizzazione di una bretella di collegamento diretto con lo svincolo autostradale che, a quanto pare, sarà comunque realizzata grazie ai fondi dell’agenda urbana.

Avvertimento velato

Vaglio Lise non è la soluzione migliore – ha affermato Occhiuto a conclusione del suo intervento – e deve restare agli atti che il sindaco aveva un’altra idea». Per adesso dunque tutto fa pensare ad una soluzione di compromesso. Per adesso. Perché come lo stesso Occhiuto ha sottolineato in un passaggio parzialmente sfuggito all’assemblea «l’opera, a differenza della metrotramvia, non è stata appaltata. Ed è quindi suscettibile di variazioni». In altre parole, l’anno prossimo si vota. L’inquilino dell’ultimo piano della cittadella di Germaneto potrebbe cambiare. Ed anche gli orientamenti sulla opportunità di insistere nella scelta di Vaglio Lise se la non ci saranno impegni precisi ed atti concreti sulla contropartita.

Lungo dibattito

Il primo ad intervenire per l’opposizione è stato Marco Ambrogio, secondo il quale l’area di Vaglio Lise è la più idonea. Ambrogio poi, nel sottolineare una riflessione sui cento milioni di euro spesi negli ultimi anni per interventi tampone all’Annunziata, ha stigmatizzato la scelta di non invitare al consiglio il presidente della Regione Oliverio. Sono poi intervenuti tra gli altri i consiglieri De Marco, presidente della Commissione sanità, Morcavallo, Spadafora, Cassano, Salerno, Rende, Apicella, Granata, Covelli.

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Mandato al sindaco condiviso dalla minoranza

Il leader della Grande Cosenza Carlo Guccione, ha annunciato in aula il deposito di una proposta di legge per implementare nella medesima azienda ospedaliera l’hub del capoluogo bruzio con gli spoke sparsi nella provincia, così da rafforzare l’intero sistema dell’offerta sanitaria e garantire maggiore efficienza alla nuova infrastruttura. Guccione poi ha proposto la destinazione del vecchio plesso dell’Annunziata, debitamente ristrutturato, ad un grande polo della salute con ambulatori territoriali e laboratori d’avanguardia per la ricerca scientifica, riqualificando l’intera area e superando così il problema urbanistico posto dal sindaco. «Questa è una delle più importanti scelte che il consiglio comunale è chiamato ad assumere da trent’anni a questa parte – ha ammonito l’esponente del Pd – Implica conseguenze anche sul futuro sviluppo della città. Ritengo quindi necessario arrivare alla stesura di una proposta unitaria da formulare alla regione». Guccione poi ha condiviso la scelta di aggiornare la seduta per dare mandato ad Occhiuto affinché interloquisca con Oliverio per arrivare ad un accordo di programma, da attuare con la destinazione di ulteriori risorse necessarie a riqualificare il vecchio ospedale e da sottoporre poi alla ratifica del consiglio.

Il documento della discordia

In tal senso il consiglio è stato sospeso per dare modo alla conferenza dei capigruppo di stilare un documento condiviso e unitario con il quale, appunto, conferire mandato al sindaco di rapportarsi con Oliverio. Su tale documento però non si è trovato un accordo unanime. Il capogruppo Pd Damiano Covelli infatti, avrebbe voluto inserire un cronoprogramma fissando una data entro la quale condurre a termine il confronto con il governatore. Posizione questa condivisa da Francesca Cassano «non per stare con il fiato sul collo al sindaco. E’ una scelta di buon senso. Il documento congiunto – ha detto la capogruppo di Uniti per la Città – è equilibrato e condivisibile, ma occorre darsi una tempistica certa altrimenti rimane carta straccia». Si è allora proceduto a mettere ai voti i due documenti presentati autonomamente da maggioranza e opposizione, perdendo l’occasione di arrivare ad una indicazione unitaria. La sostanza non cambia: il documento della maggioranza ha comunque dato mandato ad Occhiuto di arrivare ad un accordo con Oliverio.