Forza Italia può contare su quattro assessori con Gallo che ora ha i “superpoteri” (Agricoltura e Trasporto pubblico). A Fratelli d’Italia va il Turismo ma senza il Marketing territoriale e anche sull'Ambiente non avrà pieni poteri. Il Carroccio pesa sempre meno
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Forza Italia uber alles. La nuova giunta regionale, disegnata da Roberto Occhiuto, conferma lo strapotere del partito azzurro negli assetti della Cittadella. In quantità e qualità. Sotto quest’ultimo aspetto basta guardare alla quota finita nelle mani dell’assessore Gianluca Gallo. Mai nessuno come lui nella storia del nostro regionalismo aveva sommato su di sè una concentrazione così densa. Si perché oltre l’agricoltura, il campione di preferenze ora dovrà occuparsi di un dossier pesante come quello dei Trasporti e del Tpl, un capitolo di bilancio di grande rilevanza.
C’è poi la new entry Maria Stefania Caracciolo che dovrà occuparsi di Urbanistica e Lavori Pubblici, mentre sono stati confermati i due assessori Varì (sviluppo economico) e Minnenna (Economia e Finanze). A fronte di sei consiglieri regionali eletti su una maggioranza di venti, Forza Italia quindi può contare su quattro assessori e il presidente della giunta. Mica male.
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Se guardiamo alla sostanza, quindi è quasi banale parlare del depotenziamento della Lega che dall’inizio della legislatura ad oggi si è vista assottigliare il ruolo sia come numero e importanza di deleghe sia come peso politico di chi la rappresenta in giunta (è passata dalla Minasi alla Staine per arrivare alla Capponi). Il paradosso è che il Carroccio in consiglio può anche lui contare su sei consiglieri regionali. Eppure ha incassato poco, anzi si è vista togliere un ramo importante come appunto quello dei Trasporti. Nell’indicazione dell’assessore, poi, non sono stati considerati gli uomini forti del Carroccio che fino a prova contraria sono Simona Loizzo e Filippo Mancuso, entrambi portatori di circa ventimila voti alle ultime Europee. Eppure il neo assessore leghista non è né di Cosenza né di Catanzaro. Evidentemente con lo scopo di rafforzare l’alleanza di governo in riva allo Stretto, che le elezioni amministrative potrebbero arrivare da un momento all’altro. E’ evidente quindi che c’è un disegno politico di estromettere pian piano la Lega dal Governo regionale. Per farlo, ovviamente, Occhiuto ha dovuto potenziare strategicamente Fratelli d’Italia e fare un asse col partito del premier. Ma questo fino alla curva perché le deleghe sono come le azioni nell’interpretazione di Cuccia: non si contano, si pesano.
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Allora è vero che Giovanni Calabrese si vede aumentarne il numero, ma senza “pieni poteri”. Gli è stato assegnato il Turismo, come richiesto dal partito, ma il marketing territoriale è rimasto in capo al Presidente. Stiamo parlando del pacchetto “Calabria Straordinaria”, varato dall’allora assessore meloniano Fausto Orsomarso che rappresenta non solo la cassaforte dello sviluppo turistico, ma anche lo strumento attraverso il quale disegnare le linee di indirizzo politico del settore. Insomma la “ciccia” della delega è tutta lì. Infatti per compensare questa diminutio a Calabrese è stato assegnato anche l’ambiente che non era fra le richieste di FdI che voleva solo vicepresidenza e Turismo. Ma anche qui siamo ad una delega dimezzata, visto che il presidente ha mantenuto la competenza su tutti gli enti strumentali. Fra questi c’è appunto l’Arrical, l’agenzia che gestisce tutto il settore dei rifiuti e della depurazione e la Sorical che è il braccio operativo sull’idrico, Calabrese dovrò quindi essere bravo a ritagliarsi uno spazio che non lo confini alla semplice burocrazia.
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Vero è che FdI incassa anche la vicepresidenza con Filippo Pietropaolo, ma si tratta più di un ruolo di rappresentanza che altro, tranne in caso di non augurati sviluppi futuri. La partita per FdI però non è finita perchè c’è in ballo anche la gestione dell’agenzia per la digitalizzazione che è molto di più di quello che sembra. Ma questa è un’altra storia. Per adesso parte la fase due del governo regionale esattamente come era iniziata prima, con l’egemonia di Forza Italia.