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Il governatore Mario Oliverio non riesce a tirare un sospiro di sollievo che, un istante dopo, si trova recapitata una nuova grana sul tavolo. E così è capitato che proprio mentre il Tar del Lazio disponeva la sospensione del provvedimento di inibizione comminato al presidente dall’Anac in relazione alla nomina di Gioffrè all’Asp di Reggio Calabria, è trapelata la data della pronuncia della Corte Costituzionale sul ricorso promosso da Wanda Ferro. Il 23 novembre, quindi tra un mese circa, dovrebbe arrivare la sentenza e qualcuno ipotizza anche la possibilità che la Corte possa far tornare alle urne la Regione. Come si ricorderà la Ferro aveva spinto ricorso al Tar in seguito alla sua esclusione dal Consiglio regionale nonostante fosse la miglior perdente tra i candidati alla carica di governatore. Una novità assoluta per la Calabria, determinata dalle modifiche alla legge elettorale approntate in fretta e furia dal Consiglio regionale in regime di prorogatio dopo le dimissioni di Giuseppe Scopelliti. I legali della Ferro hanno richiesto il suo inserimento in Consiglio e il rispetto della normativa costituzionale, di rango superiore, cui la legge regionale non poteva derogare. Il Tar di Catanzaro ravvisando una questione di costituzionalità nel procedimento ha rimesso le carte alla Consulta. I costituzionalisti calabresi, almeno fino ad oggi, si sono sempre dimostrati cauti immaginando che la pronuncia della Corte si limiterà alla questione relativa all’attribuzione del seggio che la Ferro ha reclamato con il ricorso. Ma pian piano che si avvicina la data della sentenza si fa sempre più consistente l’interpretazione che giudica incostituzionale l’intera legge elettorale per diversi profili e soprattutto perché le modifiche alla stessa sono state approvate da un Consiglio regionale in prorogatio che avrebbe invece dovuto limitarsi all’ordinaria amministrazione.
Tra i “catastrofisti” c’è il leader del Movimento Diritti Civili Franco Corbelli. “Purtroppo - afferma - questo Consiglio è destinato ad essere sciolto. A decretarne la fine sarà la Consulta il prossimo 23 novembre quando si pronuncerà sul ricorso di Wanda Ferro, per la sua ingiusta esclusione dal Consiglio regionale, e su altri ricorsi che denunciano l'incostituzionalità di tutta la nuova legge elettorale calabrese, approvata lo scorso anno in regime di prorogatio. Che il destino di questo Consiglio sia segnato lo si evince in modo chiaro dalla lettura dell'ordinanza del Tar della Calabria, trasmessa per chiarimenti alla Consulta, che solleva pesanti dubbi di incostituzionalità sulla nuova legge elettorale calabrese, citando sentenze della stessa Consulta e della Corte dei diritti dell'uomo di Strasburgo".
Riccardo Tripepi