Dopo la capogruppo leghista Tilde Minasi, anche l'avvocato padre dell'ex candidata alle europee Francesca Porpiglia replica in merito all'articolo sulla società finanziaria della Regione
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Dopo la reazione di Tilde Minasi, a replicare all’articolo “La doppia faccia della Lega: si indigna per le nomine ma dietro quelle di Spirlì in Fincalabra c’è la Minasi” c’è anche l’avvocato Vincenzo Porpiglia, padre dell’ex candidata alle politiche e alle europee in quota Lega e attuale assessora comunale di Villa San Giovanni, Francesca Anastasia Porpiglia.
La replica di Porpiglia
Gentilissima Dr.ssa Bausone
Facendo seguito al colloquio telefonico in merito all'articolo odierno preciso:
1. che non siamo parenti, nemmeno lontani, con Vizzari ma amici e mi onoro della sua amicizia coltivata nell’ambito di un rapporto ultratrentennale.
2. che non l’ho votato alle regionali ma che ho votato e fatto votare per la Lega. Certo incontrando difficoltà avendo in comune con Vizzari lo stesso bacino elettorale (con molti amici in comune). Sul punto ho tantissime testimonianze di persone da me contattate per votare Lega che posso portare a riscontro.
3. Nell’articolo sembra esservi un accostamento tra la nomina del Vizzari ed il mio nome. La cosa non risulta a verità tra l’altro sono perfettamente concorde sulla linea della Lega che a pochi mesi dalle elezioni in consiglio non dovrebbero farsi nomine anche perché con l’elezione del nuovo Consiglio regionale ,le stesse potrebbero essere revocate per l’istituto dello spoil system.
4. per quanto riguarda le domande per partecipare alle nomine degli enti sub regionali, le stesse sono state presentate lo scorso anno sotto la Presidenza Santelli. E non è la prima volta avendole sempre presentate anche nei quinquenni precedenti, fin dal 2005 avendone i titoli i requisiti e le competenze (forse più tanti altri), unitamente a centinaia di persone.
Per quanto riguarda “il trasferimento d’ufficio” legato ad uno scambio di battute in presenza di decine persone nel bar vicino al tribunale che Lei riporta, riprendendolo da altri articoli, specifico che in atto sono Direttore del Tribunale di Reggio Calabria, come lo sono da oltre 30 anni ho diretto nel corso degli anni uffici delicati ed attualmente dirigo un ufficio di stretta collaborazione con il Presidente del Tribunale .
Non intendo entrare oltre nel merito della vicenda, come non l'ho mai fatto fino adesso, poiché sono pendenti una serie di querele da me presentate e contro alcuni si sta per agire anche in sede civile.
Nessuna indagine mi risulta sia stata fatta e quindi nessuna archiviazione su di me (sul punto ho denunziato e querelato chi l’ha scritto in passato) e sono in attesa di decisione .
Le chiedo pertanto di voler pubblicare quanto precisato
Cordiali saluti
Risponde Alessia Bausone
Prendiamo atto della gentile replica dell’avvocato Porpiglia in merito alla quale, però, rimangono dei punti irrisolti. Non smentisce, anzi rivendica, l’aver fatto domanda per entrare negli elenchi di nominabili negli enti pubblici delle cosiddette nomine della 39, ma nulla dice in merito al fatto che i rappresentanti regionali del partito della figlia (e che lui dice di aver votato e sostenuto) abbiano tuonato pubblicamente, si dice su imposizione dello stesso Matteo Salvini, contro quelle stesse nomine ritenute clientelari.
Si prende, altresì, atto del fatto che afferma di non aver votato e fatto votare Roberto Vizzari, candidato Udc, alle ultime regionali (suscitando le ire del leghista Giuseppe Pirrotta) ma di aver fatto votare la Lega. Mera casualità sarà allora che Vizzari alle regionali a Villa San Giovanni prese 390 preferenze (più o meno quanto prese sua figlia alle elezioni europee di un anno prima) e Pirrotta, nonostante fosse il primo dei votati leghisti nel paese, solo 76.
In merito al trasferimento d’ufficio di Porpiglia avvenuto con ordine di servizio del 16 maggio 2017 (avente, appunto, ad oggetto la revoca di preposizione alla direzione e coordinamento del gruppo di U.O. Misure di prevenzione e assise) si cita la nota trasmessa dall’allora presidente del collegio in relazione al processo di ‘ndrangheta, Gotha, dott.ssa Ornella Pastore in cui afferma, nero su bianco che: «La sottoscritta in data 20 aprile u.s., durante la pausa pranzo presso i locali del vicino bar “Senza Tempo” incontrava il dott. Porpiglia, dirigente della cancelleria delle misure di prevenzione, il quale faceva immediato riferimento all’istanza di ricusazione proposta lo stesso giorno nel processo c.d. Gotha, in cui la sottoscritta è presidente del collegio giudicante. Con riferimento al suddetto processo commentava il fatto che numerosi provvedimenti di custodia cautelare erano stati annullati e riferiva inoltre che uno dei principali imputati, Paolo Romeo, sebbene in passato condannato in via definitiva per il reato di cui agli artt. 110 e 416 bis c.p., non poteva essere ritenuto sempre mafioso. Inoltre, dichiarava che il predetto Romeo era stato il suo “dominus” nonchè compagno di partito e di avere lavorato presso il suo studio legale».
Pertanto, non credo ci sia altro da aggiungere.