«Serve un tavolo istituzionale, non opinioni disinformate». Così il sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi, replica al segretario generale della Uim metalmeccanici, Rocco Palombella, che nella bagarre scatenatasi attorno al ritiro di Baker Hughes dalla proposta di un insediamento industriale nel porto di Corigliano Rossano, ne aveva chiesto le dimissioni da primo cittadino.
«Ritengo che, nell’ambito di un tema importante, tutte le opinioni siano legittime se nel rispetto delle prerogative di ognuno, ricordando che le istituzioni, non nominate ma democraticamente elette, sono organi dello Stato, non passacarte», aggiunge il sindaco, sottolineando come l’intervento di Palombella, meriti qualche chiarimento.
«Mi chiedo cosa conosca, lui come altri, di questa vicenda. Se sia a conoscenza, per esempio, del fatto che il Comune abbia chiesto fin dalla prima (di una lunga serie) lettera del 17 novembre 2023 di chiarire e superare la questione della Pianificazione Urbanistica del Porto, chiedendo un tavolo che coinvolgesse tutte le istituzioni coinvolte? Sa che il problema della conformità urbanistica attiene al rispetto delle norme ed alla pianificazione territoriale, o forse abbiamo derubricato pianificazione e legalità come “cavilli”? In pratica cosa avrebbe dovuto fare il comune: attestare una conformità falsa? Lo si dica chiaramente».
«Si è a conoscenza del fatto che il Comune, vista l’inerzia della Autorità di sistema portuale, in data 22 febbraio si è assunto la responsabilità – a mia firma – di proporre un protocollo di intesa per il “futuro piano regolatore portuale” in cui si definiva che tutte le banchine non interessate da Baker Hughes avrebbero dovuto essere destinate a turismo e marineria, garantendo tanto la procedura insieme ai diversi interessi territoriali? Altra lettera morta: mi chiedo perché. Per superare questo problema, ne hanno creato uno peggiore».

«Davvero pensiamo che siano le istituzioni che osano sollevare problemi di legittimnità a sbagliare?»

Il sindaco si chiede se Palombella sia a conoscenza, ancora, del fatto che l’autorizzazione sia stata concessa in quanto l’area Zes deroga ad alcune procedure burocratiche che Stai definisce un “miracolo amministrativo a livello mondiale”. «La domanda ZES, infatti, è datata 12 dicembre 2023, e sarebbe stata autorizzata con una conferenza dei servizi convocata più di un mese prima: un nuovo tipo di conferenza, che potremmo definire “conferenza veggente” che però non mi pare sia previsto nell’ordinamento. Ma davvero pensiamo che a sbagliare siano le istituzioni che osano sollevare questi problemi di legittimità e trasparenza? Attenzione: come lo abbiamo sollevato? Facendo ostruzionismo? In data 27 febbraio il Comune ha scritto alla Autorità Portuale chiedendo di spiegare i termini della Conferenza dei Servizi che non risultavano “chiari”. In assenza di risposta, in data 3 maggio il Comune ha riscritto, stavolta a mia firma, chiedendo di superare questo problema, anche con una nuova conferenza dei servizi, dal momento che, testualmente, “non consente all’Ente alcuna valutazione discrezionale in quanto attinente alla trasparenza amministrativa” e “costringerebbe l’ente ad agire in sede giurisdizionale”. L’ennesima richiesta caduta nel vuoto, un mese e mezzo prima di proporre ricorso al presidente della Repubblica».

«Nel ricorso al Presidente della Repubblica non abbiamo chiesto la sospensiva»

A proposito del ricorso presentato dal comune di Corigliano Rossano e tanto discusso, a tal punto da risultare il vero vulnus della vicenda, per come dichiara Baker Hughes, il primo cittadino ricorda di «non aver chiesto alcuna sospensiva, proprio per consentire l’investimento e dare il tempo di sanare la lacuna».
«Queste sono solo alcune parti della vicenda, nella quale l’Amministrazione comunale di Corigliano Rossano si è sempre posta costruttivamente per superare i problemi, ma ovviamente mai derogando alla legalità, alla trasparenza ed all’esercizio del proprio ruolo. Inutile dire che di tutto questo è stata puntualmente informata la Giunta regionale. Ritengo che in questa fase non servano comunicati poco informati, ma sia necessaria la massima coesione per la convocazione, finalmente, di un tavolo istituzionale, anche ministeriale, che consenta di superare le criticità che attengono al rispetto delle norme, recuperando l’investimento, e di garantire una pianificazione ed uno sviluppo complessivo, anche del Porto – conclude Flavio Stasi – che tutelino tutti gli interessi del territorio».