Il capogruppo azzurro in Consiglio regionale: «Il Carroccio sceglie da solo i candidati nelle sue regioni ma in Calabria pone il veto»
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«La Lega ribadisce, ma con argomentazioni farlocche, il veto sulla candidatura di Mario Occhiuto a presidente della Regione a causa della situazione di dissesto del Comune di Cosenza, quando è noto che tale condizione non è minimamente riconducibile all’operato del sindaco, in quanto ereditata dall’amministrazione di centrosinistra». Così un comunicato di Claudio Parente, capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale.
«Incredibilmente – prosegue la nota - la Lega evita di segnalare i successi ottenuti dalla città di Cosenza grazie all’operato del suo sindaco. Evita, per esempio, di prendere in considerazione che Cosenza ha scalato le classifiche nazionali in termini di vivibilità, arrivando al quinto posto nella classifica nazionale e che ha avuto la capacità di realizzare opere pubbliche imponenti e prestigiose per oltre 400 milioni di euro».
Secondo Parente «tutto ciò fa emergere un atteggiamento schizofrenico della Lega, la quale, solo un mese fa, ha candidato ed eletto nella Regione Umbria la signora Tesei che in dieci anni di amministrazione del Comune di Montefalcone ha provocato un dissesto finanziario di circa 4 milioni di euro. Si tratta di due pesi e due misure che lasciano basiti. È inoltre politicamente scandaloso il fatto che la Lega osi quasi imporre a Forza Italia, cui tocca la designazione alla Presidenza della Regione per la Calabria, un profilo di candidato che, per le caratteristiche suggerite, è facilmente individuabile».
«Si coglie – continua Parente - un evidente tentativo di scardinare la coesione e l’unità della forza politica cui appartengo che in Calabria vanta un forte radicamento elettorale ed è, di conseguenza, più che legittimo il sospetto che, cosi facendo, si voglia espressamente delegittimarla e indebolirla. La riprova si ha quando oltre a Mario Occhiuto si lascia filtrare un ostracismo incomprensibile anche per l’on. Roberto Occhiuto, autorevolissimo politico e vicepresidente vicario del gruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. Salvini decide da solo e col massimo rispetto degli alleati, come fin qui è avvenuto, i candidati in Emilia Romagna, Toscana e prima ancora in Umbria, non si comprende dunque quale misteriosa perversione lo spinga ad assumere per la Calabria atteggiamenti che oltre ad essere politicamente scorretti, si traducono quasi in un’offesa per l’autorevolezza di stimati dirigenti di Forza Italia».
Alla luce di quanto esposto, a detta di Parente «non è peregrino, a questo punto, visto che l’on. Invernizzi conosce poco e forse anche male la Calabria, ricordargli prima di tutto il rispetto che ha avuto Berlusconi verso la Lega quando era al 4 per cento. Ma soprattutto che Forza Italia in Calabria è decisiva per la vittoria della coalizione di centrodestra, sicuramente in misura maggiore rispetto al contributo che potrà apportare la Lega. Chiediamo pertanto al presidente Berlusconi di porre un limite alle arroganze leghiste e che sia rispettata la decisione presa all’unanimità dal direttivo regionale di Forza Italia, composto da sindaci, consiglieri regionali e parlamentari, circa l’indicazione del candidato alla Presidenza della Regione Calabria. In questa regione, ultima in Europa secondo tutti gli indicatori economici e sociale a causa delle inconcludenze del centrosinistra dopo cinque anni di fallimenti, abbiamo la necessità di metterci all’opera per ridare speranza e fiducia ai calabresi. Naturalmente, tocca a noi assumerci la responsabilità di far funzionare la Regione rendendola finalmente efficace ed efficiente, ben sapendo che toccherà creare, subito dopo il voto, un fronte coeso e comune per fermare le disastrose conseguenze che potrebbero verificarsi qualora il disegno di legge sul regionalismo differenziato, all’ordine del giorno dei lavori del Governo, mantenga ancora gli squilibri socio-economici che hanno portato al sottosviluppo delle regioni del Sud a tutto vantaggio di quelle del Nord. Francamente, ma ci piacerebbe che il sospetto fosse diradato, temiamo che una delle ragioni dei disdicevoli veti posti dalla Lega alle scelte di Forza Italia, sia dovuta al fatto che non piace all’on. Invernizzi avere a che fare in Calabria con personalità che, ben consapevoli delle ingiustizie macroscopiche subite da questa parte del Paese, si opporrebbero strenuamente ad ogni ulteriore scelta dei governi che fosse in linea con una documentata storia di politiche economiche orientate sempre a vantaggio del Nord e ferocemente discriminatorie verso le popolazioni del Mezzogiorno italiano».