Nei giorni scorsi le strutture sanitarie accreditate hanno diffidato il commissario ad acta Occhiuto. La consigliere regionale dem: «Sono state in prima linea contro il virus, hanno diritto a quelle risorse»
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«Scandalosa la vicenda dei fondi Covid che non sono mai stati erogati alle imprese che svolgono attività sanitarie territoriali e socio-sanitarie accreditate della Regione, nonostante abbiano diffidato formalmente il commissario ad acta affinché liquidi i ristori derivanti dalla pandemia Covid-19. Per questo motivo presenteremo a breve un’interrogazione scritta a nome del Gruppo del Partito democratico». Lo scrive in una nota Amalia Bruni, consigliere regionale del Pd e vicepresidente della Commissione Sanità.
Secondo Bruni, «è impensabile che nessuno risponda dopo decine di incontri con i diversi livelli di responsabilità della governance della Sanità calabrese. Le imprese hanno diritto a questi fondi, nel momento più drammatico della pandemia sono state disponibili e hanno dato una mano importantissima a risolvere situazioni complicate e difficilii».
«Le vicende legate al Covid - aggiunge - hanno prodotto in modo inedito ricadute drammatiche su tutti i comparti produttivi del sistema Paese e i servizi sanitari territoriali e sociosanitari accreditati sono state tra le attività più esposte, sempre in prima linea a combattere la pandemia. Tra l’altro il legislatore nazionale e il Governo sin dalla primavera del 2020, quindi ben tre anni fa, hanno riconosciuto e finanziato interventi di ristoro, sia, per i maggiori costi, sia, per la mancata produzione e anche le altre regioni hanno riconosciuto ristori in applicazione della normativa nazionale. Lo stesso tavolo di verifica (Adduce) ha più volte chiesto chiarimenti circa l'utilizzo delle risorse trasferite alla Calabria in materia di emergenza e ristori Covid. Le associazioni agiscono, quindi, in maniera legittima, in assenza di riscontro da parte dell’Istituzione Regione, preannunciando ricorso alle vie legali. Con la nostra interrogazione - conclude Bruni - intendiamo chiedere al presidente della Giunta/commissario ad acta quali iniziative intende assumere per risolvere questa situazione».