Festa del centrodestra

Anche la Calabria festeggia i due anni di governo Meloni e Occhiuto annuncia la sua ricandidatura

L’annuncio a Reggio Calabria dove i big delle forze di governo si sono ritrovati. All'evento anche il ministro Roccella

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di Claudio Labate
27 ottobre 2024
21:32

Mentre a Rende volavano gli stracci del Partito democratico, a Reggio Calabria andava in scena la giornata dell’orgoglio del centrodestra, regionale e nazionale. Ancora una volta Francesco Cannizzaro, coordinatore di Forza Italia Calabria, si è incaricato di mettere uno accanto all’altro i big della politica regionale, mostrando all’esterno la consueta immagine di una coalizione che, al di là della differenza di vedute in alcuni ambiti, sa ricompattarsi sempre.

Ed allora a due anni dall’insediamento del Governo guidato da Giorgia Meloni, si tirano le somme dell’impegno messo in campo anche per la Calabria, rilanciando lo strapotere forzista sulla guida della Regione con l’annuncio di Roberto Occhiuto di una sua ricandidatura alla guida della Calabria. Il teatro “Cilea”, location scelta per la giornata, viene letteralmente giù. D’altra parte a queste latitudini il presidente della giunta regionale ha fatto proseliti se si pensa al rilancio dell’aeroporto dello Stretto insieme all’annuncio odierno del Capodanno Rai in riva allo Stretto.


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Proprio Occhiuto coi giornalisti aveva parlato del suo rapporto con il Governo, ricordando di aver iniziato la sua avventura in Cittadella con un altro governo. «Anche col Governo precedente ha avuto un buon rapporto, chiaramente col Governo Meloni il rapporto è stato ancora più solido, perché conoscevo Giorgia per una comune militanza in Parlamento, conosco la maggior parte dei ministri come amici prima che come ministri, e credo che questo abbia aiutato la Calabria a ottenere attenzione da parte del governo sul piano infrastrutturale, con le risorse per la Ss106, tre miliardi e mezzo quando negli ultimi 30 anni c'era stato soltanto un miliardo per questa strada, la progettazione del tratto fino a Melito Porto Salvo, i 900 milioni per l'autostrada, e poi in ogni provvedimento del Parlamento c’è sempre un capitolo che riguarda la Calabria. In ultimo quello che ci dà la possibilità di non far pagare ai vettori aerei la tassa sugli aeroporti ed è un provvedimento che genererà ulteriore sviluppo perché oggi tutti i vettori aerei trovano più conveniente volare in Calabria. Quindi avere il governo nella propria filiera istituzionale è sicuramente importante».

Insomma, la missione di Occhiuto è duplice. Da una parte la ricandidatura per proseguire un percorso iniziato a ottobre 2021 e dall’altra la sanità da normalizzare: «Io devo mettere a frutto il patrimonio di relazioni che ho costruito nell'interesse della Calabria e dei calabresi. Sicuramente si sta lavorando per uscire fuori dal commissariamento della Sanità. È già complicato governare la sanità in tutta Italia, perché anche in Emilia Romagna, Lombardia, Veneto i cittadini si lamentano della sanità e delle liste d’attesa. Io ho dimostrato ai calabresi che sono un decisionista, tante volte nella sanità non posso farlo perché i miei provvedimenti sono sottoposti all'esame dei funzionari del Ministero della salute e del Ministero dell'Economia e allora uscire dal commissariamento credo che possa essere utile per imprimere una accelerazione anche al governo della sanità».

Sulla stessa lunghezza d’onda è naturalmente anche Francesco Cannizzaro che promuove a pieni voti il governo Meloni e il presidente Occhiuto, sottolineando «un cambio di passo significativo, dimostrando che il centrodestra unito, forte, può governare un paese complesso ma straordinario come l'Italia a discapito di vent'anni  di mal governo del Pd e della sinistra che con il loro atteggiamento e con le loro politiche anti sviluppiste hanno fatto sì che la Calabria sia oggi una delle regioni che è cresciuta meno nel panorama mondiale».

Roccella: «Una storia di successo con fatti concreti»

«È stata una storia di successo, senza nessuna ideologia e fatti invece molto concreti». Ha esordito così il ministro per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella: «Non si tratta soltanto di attivare strumenti di sostegno economico, come ovviamente il governo deve fare e sta facendo. Si tratta di dire alle persone che io ti aiuto se hai bisogno, ma soprattutto ti mettono in condizione di fare, e se hai voglia di fare ti do delle possibilità». Poi, parlando anche di se stessa ha chiarito: «La famiglia è la prima delle comunità. Quella di cui tutti abbiamo un'esperienza affettuosa e affettiva. E la comunità nel quale impariamo l'amore, il rispetto, l'educazione. Ecco, il nostro governo crede in questo, crede nella famiglia, nella comunità e crede altrettanto nella libertà. Tutto questo serve a costruire la società del futuro ma anche ad assicurare il futuro, che è minacciato da una crisi che spesso viene definita inverno demografico. Io ho spesso invece detto che si tratta di un inferno demografico. La denatalità infatti minaccia la tenuta delle pensioni, della sanità, dei conti pubblici ma c'è qualcosa di più. Minaccia speranza verso il futuro, la nostra capacità di innovarci e di inventare. Senza tutto questo e senza una rinascita della demografia e della natalità noi perderemo tantissimo».

Il discorso poi si intreccia con il ruolo delle donne, nella società, nella politica e nella famiglia, sconfinando nelle politiche di genere: «Ci dispiace per la sinistra che ha talmente a cuore le donne da volerne annegare l'identità nelle follie dell'ideologia vuota come il gender, la fluidità e altre amenità di questo genere».

Il ministro non rinuncia a parlare di riforme e di una Italia più giusta, «perché giustizia significa garantire da parte di tutti il rispetto delle regole ma assicurarsi anche che chi indaga, chi accusa, chi giudica, chi esercita un potere sulla libertà altrui lo faccia secondo regole certe. Nel rispetto delle garanzie di ciascun cittadino e senza invasioni di campo». Per il Ministro il governo lo sta già facendo «rafforzando i contingenti delle forze dell'ordine, producendo leggi più efficaci, combattendo la criminalità organizzata e tutte le mafie, favorendo l'immigrazione regolare e allo stesso tempo contrastando con forza i trafficanti di uomini. Anche in questo i numeri ci premiano e ci premia anche il riconoscimento internazionale del lavoro che stiamo facendo mentre in Europa – ha concluso - ci sono italiani, come dire, anti italiani che cercano di infangare il lavoro del nostro paese».

Ferro: «Vinte tante sfide e molti problemi»

L’evento comincia con il solito ritardo che si paga in manifestazioni del genere, e tra i primi ad arrivare c’è Wanda Ferro, donna forte del maggior partito di governo e sottosegretario agli Interni che ha sottolineato come nei due anni di governo Meloni sono arrivati tanti risultati attraverso grandi sfide e tanti problemi: «tanti sono stati i provvedimenti che guardano alla famiglia, che guardano ovviamente all'occupazione, alle imprese, che creano tanto reddito e nello stesso tempo ovviamente sicurezza». Ferro ha poi ricordato tutta la parte che riguarda la partita degli enti locali piuttosto che quella del Welfare. «Io credo che il governo Meloni ha sconfessato un po' quelle che erano i malaugurati auspici da parte dell'opposizione. Questo è un traguardo che vogliamo festeggiare, lo facciamo con un'iniziativa dei due anni di governo con la coalizione unita, compatta, seppur con sfumature differenti, ma che ci vedono sempre portare avanti quelle che sono riforme importanti». Ferro allude all'autonomia differenziata e alla riforma della Giustizia. «Temi che questo nostro tempo richiede, e che richiede ovviamente un paese all'avanguardia», dice esaltando poi «la capacità di non fare una austerity a prescindere, ma soltanto di scegliere delle priorità». Se poi le si domanda una “delusione” di questi due anni, allora la Ferro guarda oltre confine: «una delusione è il caso dell'Albania dove è stato ovviamente rispettato quello che in qualche modo la norma internazionale che vede ahimè troppo spesso dei giudici sostituirsi a scelte politiche».

Galati: «Governo forte che gode del appoggio degli italiani»

Pino Galati, commissario di Noi Moderati Calabria elenca i provvedimenti che secondo lui meglio rappresentano l’avvento del Governo Meloni e del centrodestra: «Andare incontro alle famiglie, andare incontro alle imprese, anche in questa legge di bilancio ci sono provvedimenti importanti che vanno in direzione della natalità, in direzione della possibilità per i giovani di essere assistiti anche nei Comuni soprattutto quelli che vengono abbandonati per via delle decisioni di giustizia minorile, e soprattutto delle imprese per quanto riguarda il taglio del cuneo fiscale».

Per Galati c'è poi soprattutto un protagonismo importante all'interno dell'Europa e dello scacchiere internazionale dove «l'Italia è ritornata centrale». Ovviamente tanto c'è ancora da fare, per il commissario di Noi Moderati, ma il fondamento di questo lavoro per lui sta nella coalizione che «si presenta unita» anche di fronte ad una nuova legge di bilancio che «ovviamente può essere sempre migliorata in corso di dibattimento e i problemi sono tanti, ma c'è un governo forte che gode dell’appoggio degli italiani, ma c'è tanto lavoro da fare ma anche per questo chiediamo il supporto di tutta la militanza non solo dei partiti, ma anche della figlia del consenso sociale dei cittadini». 

Sasso: «Non accettiamo critiche da chi è disposto a tradire l’Italia»

Anche Rossano Sasso, commissario regionale della Lega, ha esposto i traguardi della coalizione di centrodestra, sottolineando l’importanza dell’unità e della coesione in un momento cruciale per il Paese. «Abbiamo ereditato difficoltà economiche, ma stiamo facendo progressi significativi», ha detto dal palco, da dove, con tono critico, ha rivolto un appello all’unità della coalizione, rimarcando come il centrodestra, a differenza delle sinistre, condivida una visione comune e valori radicati. «La nostra forza è nella coesione. Noi stiamo insieme per un ideale, non per opportunismo elettorale come le sinistre, unite solo dall’obiettivo di contrastare la destra». 

Sasso non ha quindi risparmiato critiche ai partiti di opposizione, accusandoli di non avere una visione politica: «Care Elly Schlein e Giuseppe Conte, continuate pure nelle vostre diatribe e lotte interne. La Calabria e l’Italia vanno avanti, con il nostro impegno costante».

Sasso ha poi dedicato ampio spazio alle infrastrutture, illustrando le principali iniziative realizzate per potenziare il sistema di trasporto regionale, e alla riforma della giustizia, puntando la separazione delle carriere, esaltando la determinazione del governo a difendere gli interessi nazionali anche contro eventuali pressioni dall’Europa. «La politica non è solo gestione; è visione. Non accettiamo critiche da chi è disposto a tradire l’Italia per convenienza. Il futuro del nostro Paese dipende da noi». 

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