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Il commissario Udc di Lamezia Terme, Rosina Mercurio interviene su quella che definisce una “nuova problematica” della Lamezia Multiservizi, cioè che nella composizione del Cda non sarebbe stata tenuta in considerazione, “violandola palesemente”, afferma, la normativa in materia di parità di accesso agli organi delle società. Il Cda della Multiservizi è, infatti, tutto al maschile e perciò, per il commissario, sarebbe illegittimo.
«Ciò – spiega Mercurio - nonostante, la legge n. 120 del 2011 imponga, alle società quotate e alle società controllate dalle pubbliche amministrazioni, di riservare la quota di 1/3 del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale al genere meno rappresentato, nel caso della Lamezia Multiservizi il genere per nulla rappresentato. Le società costituite in Italia non quotate controllate ai sensi dell’articolo 2359 del codice civile da pubbliche amministrazioni devono, infatti, prevedere nei propri statuti che la nomina degli organi di amministrazione e di controllo sia effettuata secondo modalità tali da garantire che il genere meno rappresentato ottenga, almeno, un terzo di ciascun organo sociale».
La Lamezia Multiservizi, per la Mercurio, “dovrà dunque insieme alle altre problematiche, affrontare immediatamente anche la questione del rispetto della quota di genere, garantendo la rappresentatività all’interno del consiglio di amministrazione, del genere minore, ossia garantendo la presenza di almeno una figura femminile. Infatti, accertato il mancato rispetto della quota, il Presidente del Consiglio dei Ministri o il Dipartimento delle Pari Opportunità, diffidata la società a ripristinare l’equilibrio tra i generi entro 60 giorni, provvederà, in caso di inottemperanza alla diffida, a fissare un ulteriore termine di 60 giorni decorso il quale, ove la società non provveda ad adeguarsi, i componenti dell’organo decadranno dalla carica”.