VIDEO | Della cittadina del Reggino sono il governatore facente funzioni e il primo sindaco dei salviniani. Ecco la genesi di un doppio potere partito da un azzardo politico
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Taurianova caput mundi o, meno pomposamente - per la Lega - la cittadina del Reggino diventa nell'anno che finisce, la Normandia dello sbarco in Calabria.
Il primo governatore della Lega
Di qui infatti è il suo primo governatore meridionale di fatto, Nino Spirlì, e taurianovese è il primo sindaco calabro leghista - Roy Biasi -, entrambi calamitati da Matteo Salvini dopo un peregrinare storico nel centrodestra.
Ma, se il primo cittadino non è proprio di primo pelo - era stato al vertice del municipio altre 3 volte - la scoperta dell'attitudine del vice di Jole Santelli a guidare una istituzione, è il vero conto in banca aperto dal Carroccio.
Spirlì è il "Conte di Calabria", ovvero il leader che viene da mondi diversi della politica - esattamente lo spettacolo e la pubblicistica orientata a destra e al politicamente scorretto - e, diventando di colpo il generale in campo, sia la compianta presidente che l'ex ministro, nel 2020 gli hanno riconosciuto doti che il resto della coalizione o non vedono, o mal sopportano.
Biasi sindaco
Ma tant'è, Taurianova per ora si gode il suo doppio record, che magari mette in ombra quello che fin qui l'aveva resa nota nel Paese - come primo consiglio comunale sciolto per mafia appena varata la legge - e lo fa grazie ai voti di Biasi e alle relazioni intessute a Roma, certo, ma anche ad un azzardo politico che a livello locale è riuscito.
La cittadina è infatti anche il premiato laboratorio di una Lega che ha cambiato pelle, sbarrando la strada ai salviniani della prima ora come l'ex coordinatore provinciale Gullace, ma sopratutto della prova muscolare tutta interna al centrodestra.
Biasi ha sì vinto sul candidato del Pd che era l'uscente, ma sopratutto ha surclassato la coalizione avversaria imperniata su Forza Italia e Fratelli d'Italia che ha avuto sponsor d'eccezione, Francesco Cannizzaro e Wanda Ferro su tutti, offrendo al sovranismo leghista una golden share che Matteo e Nino non hanno mai fatto mistero di voler replicare per la corsa alla Cittadella.
Sperare non costa nulla, intanto comincia un nuovo anno e la Pontida di Calabria - visto che i tempi per il voto sembrano allungarsi - tornerà certamente utile per cavalacare - più al riparo possibile - le varianti extrapolitiche che in Calabria non mancano mai.