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Approvate le riforme costituzionali, il Nuovo centrodestra dovrebbe sedersi con il Partito democratico renziano per impostare una nuova alleanza, un vero accordo di governo. Questa la tesi di Gaetano Quagliarello, che chiede ad Alfano di aprire la crisi per riequilibrare i rapporti tra gli alleati al governo.
Renzi, secondo Quagliarello e i suoi, starebbe umiliando l’Ncd, con il rifiuto a modificare una legge elettorale che oggi prevede il premio di maggioranza per il partito (escludendo quindi le coalizioni), e con la legge sulle unioni civili, portata in aula nonostante la pubblica opposizione dei centristi. Umiliazioni che un partito non può accettare, secondo Quagliarello, che perciò ha deciso di lasciare il ruolo di coordinatore per provare a condurre con più libertà la sua battaglia all’interno del Nuovo centrodestra. Non è escluso però un rapido abbandono al partito di Alfano per costruire un nuovo gruppo in Parlamento, se non ci fossero le condizioni per influenzare la linea del partito. Ieri Alfano ha risposto freddamente: “Io non trattengo nessuno”.
Escluso un ritorno a Forza Italia, ormai superata per Quagliarello e i suoi, che però continuano a guardare a una nuova coalizione di centrodestra, al contrario di quanto starebbe facendo Alfano, che pensa invece ad una alleanza con il Pd (a seguito di una modifica della legge elettorale, o addirittura entrando nelle liste dei democratici). Una frattura interna al partito degli ex berlusconiani che non sarà sanata facilmente, e che porta a rotture anche sul territorio.
In Calabria al fianco di Quagliarello c’è il senatore Nico D’Ascola, già candidato alle regionali in solitaria con Ncd. Restano fedelissime di Alfano invece Rossana Scopelliti e Dorina Bianchi, che per alcuni potrebbero anche decidere di trasferirsi definitivamente all’interno del Pd. Gioca il solito ruolo da indipendente il senatore Gentile (con i suoi fedelissimi senatori), ancora legato ad Alfano e all’alleanza con Renzi, che vorrebbe però replicare in Calabria, dove finora, almeno pubblicamente, Oliverio ha sempre respinto l’ipotesi.