Angelino Alfano ha rotto gli indugi. L’esperienza del Nuovo Centrodestra è finita per fare posto a quella di Alternativa Popolare. A Roma la ratifica da parte dell’assemblea nazionale che ha eliminato ogni riferimento alla “destra”. Una formazione politica che, come hanno avuto di spiegare sia Alfano che Cicchitto a più riprese, guarda al centro e si distanzia dagli estremismi di ogni tipo. L’appeal elettorale è tutto da decifrare però, considerato che gli ultimi sondaggi danno il partito poco sopra l’uno per cento.

 

Molti i calabresi presenti alla convention di Alfano. A partire, ovviamente, da chi ricopre incarichi di governo e ha deciso di condividere il percorso dettato da Alfano. Del resto modificare qualcosa in piena costanza di governo Gentiloni non era sicuramente decisione da aspettarsi né dal sottosegretario allo Sviluppo Economico Tonino Gentile, né dal sottosegretario al Turismo Dorina Bianchi.

 

«Oggi Ncd non chiude ma si rilancia in un progetto ancora più coraggioso ed ambizioso – ha commentato Gentile - lontani dai populisti ed i populismi e dalla sinistra più estrema. Un centro che vuole riunire quelle forze politiche che hanno radici nel popolarismo europeo e che interpretano la politica confrontandosi e rispettando la dignità delle persone. Un progetto che deve anche guardare anche al Sud, a quella parte d’Italia in difficoltà e su cui bisogna puntare per rafforzare la crescita della nostra economia. Ed a tal proposito lancio l’idea di una conferenza programmatica per il Mezzogiorno per elaborare una proposta organica di sviluppo seria e ponderata e che non faccia l'occhiolino al populismo e lisci il pelo alla demagogia».

 

E commenti positivi sono arrivati anche da Dorina Bianchi. «Con Alternativa Popolare diamo una nuova dimensione al nostro progetto politico e una novità nello scenario politico risucchiato dai populismi. Il nostro posizionamento ci pone come forza che riesce a dare risposte concrete ai problemi e lontane dalle ideologie».

 

In prima fila e in piena sintonia con Angelino Alfano anche i reggini Nico D’Ascola e Rosanna Scopelliti. Il primo, presidente della Commissione “Giustizia” al Senato, ha da subito costruito un rapporto privilegiato con l’attuale ministro degli Esteri. E nessuno ha dimenticato come, in piena campagna elettorale per il referendum costituzionale dello scorso dicembre, Alfano arrivò a Reggio e fu ospite dello studio professionale di D’Ascola dove venne inaugurata anche una segreteria politica. Con loro anche Rosanna Scopelliti.

 

Nel resto del partito, invece, la svolta di Alfano ha provocato più di qualche dubbio, perché sembra puntare dritta ad un vicolo cieco, quantomeno dal punto di vista delle possibilità di elezione in Parlamento. Nessuno, al momento, ha preso le distanze ma le perplessità non sono poche nei gruppi che fanno riferimento ai senatori Giovanni Bilardi a Reggio e a Piero Aiello a Catanzaro che in Consiglio regionale hanno come referenti i consiglieri Giovanni Arruzzolo e Baldo Esposito.

 

A Catanzaro Aiello ed Esposito hanno già deciso di correre in solitaria verso palazzo dei Nobili alle prossime amministrative per sperare di diventare fondamentali al ballottaggio. Un modo per contarsi e valutare con attenzione le prossime mosse in vista delle politiche. A Reggio, invece, i dubbi sul futuro sembrano essere ancora più forti.

 

Riccardo Tripepi