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Si avvicina la ripresa dell’attività istituzionale dopo la pausa estiva. La Commissione “Bilancio” di palazzo Campanella si è riunita negli scorsi giorni per dare via libera alla rimodulazione del Por. Ma la vera ripartenza è fissata per il prossimo 31 agosto quando il Consiglio regionale, targato Nicola Irto, riprenderà il percorso con una seduta fissata ad hoc per la discussione sui fondi comunitari.
Man mano che si avvicina la data che, in qualche modo, segnerà anche il via ufficiale per la fase due del governo Oliverio diventa sempre più complesso capire quali saranno i nuovi equilibri all’interno della massima assemblea elettiva calabrese.
Il primo è legato ai rapporti tra giunta rinnovata e Consiglio. Per la prima volta nella storia del regionalismo l’esecutivo è composto da soli assessori esterni. Una dicotomia estrema voluta con ostinazione da Oliverio con la riforma dello Statuto e poi arrivata dopo l’esplodere di “Rimborsopoli”. All’interno della maggioranza i segnali non sono entusiasmanti. Le critiche sul governatore sono piovute da quasi tutte le forze politiche, compresa la lista che porta il suo nome (Oliverio presidente) che con Orlandino Greco ha più volte sottolineato l’eccessiva penalizzazione del ruolo dei consiglieri. Al drappello dei delusi aspiranti assessori, si aggiungono poi i delusi-defenestrati Guccione e Ciconte che hanno perso la poltrona sull’altare del rinnovamento totale voluto dai vertici romani del Pd e nonostante le rispettive posizioni nell’inchiesta “Erga Omnes” fossero marginali rispetto alle altre. Tanto che, appena qualche settimana dopo dall’esplodere di Rimborsopoli, hanno visto dissequestrati i conti e sembrano pronti ad uscire dal calderone. E se Ciconte ha già chiesto un suo immediato recupero nella squadra Pd, Guccione ha avviato un’azione fittissima di pressione sul governatore con interrogazioni, critiche, puntualizzazioni che hanno spaziato dalla riorganizzazione degli enti strumentali della Regione, passando per le Asi e finendo alla gestione della Sanità.
Se a queste posizioni si aggiungono le posizioni critiche già espresse dai partiti minori con Nucera (Sel) e Flora Sculco (Calabria in rete), si capisce che il fuoco amico potrebbe essere uno degli ostacoli principali sul cammino futuro di Mario Oliverio.
Sempre più preziosa, allora, potrebbe divenire la “stampella” dei consiglieri Ncd che fin qui non hanno fatto mai mancare il proprio sostegno al centrosinistra. Tonino Gentile lo sa e non perde occasione per alzare il prezzo. La sua guerra sui 37 dirigenti assunti senza concorso e che avrebbero percepito indebitamente gli stipendi, così come sarebbe stato evidenziato dal Mef, non conosce sosta e a settembre arriverà ai livelli massimi.
Infine più di qualche scossone si potrebbe registrare anche nell’opposizione di centrodestra, fin qui mai sembrata troppo aggressiva verso l’azione di governo. Si avvicina il momento della decisione della Corte Costituzionale sul caso Wanda Ferro che spera di poter vedere riconosciute le proprie ragioni e di fare il suo ingresso in Aula levando il seggio a Ennio Morrone. Un ingresso che potrebbe invertire gli equilibri interni a Forza Italia e probabilmente dare una spinta propulsiva maggiore all’opposizione più intransigente di Tallini e Orsomarso che con la Ferro potrebbero condividere anche scelte politiche future.
Il governatore, insomma, farebbe un errore grossolano nel pensare alla fase due della sua gestione come ad una passeggiata di salute.
Riccardo Tripepi