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Dopo qualche tempo passato dietro le quinte, torna a calcare il palcoscenico politico il vice coordinatore regionale di Forza Italia Nino Foti. Ieri, a Roma, insieme ai suoi ha lanciato “LabSud”, un laboratorio politico che vuole farsi strumento per riportare all’attenzione dell’agenda politica il Mezzogiorno e immaginare un progetto organico per rilanciarlo. Il progetto nasce dalla collaborazione fra Fondazione Magna Grecia e Eurispes.
Diversi gli amministratori calabresi che hanno risposto presente all’iniziativa di Foti. Alla Camera dei deputati si sono presentati, tra gli altri, il presidente della Provincia Giuseppe Raffa, il sindaco di Gioia Tauro Giuseppe Pedà, il sindaco di Locri Giovanni Calabrese e il primo cittadino di Villa San Giovanni Antonio Messina. E’ evidente che il progetto che rimette al centro le ragioni del Sud e della Calabria abbia saputo coagulare intorno a sé le speranze troppo spesso frustrate degli amministratori locali. E la responsabilità non sarebbe soltanto dei governi nazionali, ma anche dei partiti che non riescono più a essere sufficiente interfaccia. Ed è questo vuoto Foti vuole colmare con LabSud che si sta già dotando di un’organizzazione su scala nazionale e vuole costituire un valore aggiunto per Forza Italia. Proprio perché impegnato in questo nuovo progetto Foti si è tenuto alla larga dalle polemiche interne che hanno scosso la Forza Italia calabrese nelle ultime settimane. Insieme ai suoi ha preferito guardare avanti e mettere al centro dei programmi e dell’attenzione del partito il rilancio del Sud e il suo inserimento nell’agenda dei futuri governi.
Diversi gli spunti emersi nel corso dell’incontro al quale oltre al presidente dell’Eurispes Gian Maria Fara, al presidente della Fondazione Internazionale Magna Grecia Nino Foti e a Settimo Nizzi, hanno partecipato, offrendo il proprio contributo i diversi rappresentanti delle amministrazioni territoriali delle Regioni Puglia, Campania, Calabria, e Sardegna e i vari partner del mondo imprenditoriale, datoriale e associazionistico che hanno già aderito al progetto.
Ad aprire i lavori è stato Nino Foti. “Esiste purtroppo - ha esordito Foti - un Paese diviso a metà, ma non si è ancora capito che quella del Mezzogiorno è un’emergenza nazionale, che riguarda 20 milioni di cittadini, e che frena lo sviluppo di tutta l’Italia. Non c’è mai stato infatti un vero impegno negli ultimi decenni per ridare slancio al Meridione, tutt’altro. Noi faremo la nostra parte, conclude Foti, chiediamo però, che anche lo Stato si assuma le proprie responsabilità istituendo al più presto un Ministero per il Sud”.
Oltre al ministero per il Mezzogiorno organizzato in maniera attuale, ha aggiunto Settimo Nizzi, “sarebbe utile una seria commissione d'inchiesta che faccia capire ai 20 milioni di italiani che vivono al Sud, i veri motivi del mancato sviluppo di questa importante parte dell'Italia e sopratutto dare al Governo gli indirizzi per la più rapida risoluzione dei problemi”.
Quello della questione meridionale, ha affermato invece il Presidente dell’Eurispes Gian Maria Fara, è un tema quasi obsoleto, basti pensare che, trent’anni fa, fu uno dei primi problemi affrontati da una neonata Eurispes. “Purtroppo la realtà in termini economici, sociali ma soprattutto culturali non è di molto mutata, così come fotografato dai dati del recente rapporto Svimez. Eppure è impensabile una crescita del Paese che prescinda da quella del Sud”.
Riccardo Tripepi