Il consigliere dem riporta i dati sugli infortuni: «In Italia una media di 80 decessi al mese, da noi due in meno di una settimana: garantire la sicurezza non può essere considerato un costo»
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«I ripetuti episodi di incidenti mortali sul lavoro registrati durante gli scorsi giorni nel nostro Paese e in Calabria interpellano la coscienza di ciascuno, per come affermato dal presidente Sergio Mattarella, e impongono a tutti gli attori competenti di intervenire con maggiore incisività e forza». È quanto afferma, in una nota, Raffaele Mammoliti, consigliere regionale e vicepresidente della commissione Bilancio, che ha presentato sul tema un'interrogazione a Occhiuto.
«Garantire la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro non può essere considerato un costo, ma un autentico investimento e un dovere per tutelare la vita dei lavoratori e applicare concretamente la nostra Costituzione – continua –. Solo attraverso l’affermazione della cultura della prevenzione, la formazione e il rispetto dei contratti di lavoro si potranno evitare infortuni mortali e malattie professionali che negli ultimi tempi stanno costantemente aumentando».
«In meno di una settimana in Calabria – rimarca Mammoliti – si sono registrate due morti sul lavoro e i dati Inail riportano una media di 80 decessi al mese nel nostro Paese. In questo quadro l’indice di incidenza della Calabria, elaborato dall’Osservatorio sicurezza e ambiente di Vega Engineering, unitamente ad altre regioni (Umbria, Abruzzo e Basilicata) nei primi sette mesi del 2023, è addirittura del 125% superiore alla media nazionale».
«Il quadro – prosegue – diventa ancora più drammatico se prendiamo in considerazione anche i dati provenienti dai cantieri risultati irregolari soprattutto in Calabria, in seguito alla maxioperazione “Vigilanza 110 in sicurezza”, effettuata lo scorso 29 marzo su tutto il territorio nazionale, da Ispettorato del lavoro in collaborazione con Arma dei Carabinieri, Asl, Inps, Inail».
«Ugualmente preoccupanti – aggiunge il consigliere dem – risultano, poi, le irregolarità riscontrate dopo i controlli effettuati dall’Ispettorato del lavoro all’interno delle strutture turistiche in Calabria e relative ai rapporti di lavoro, al lavoro nero e all’orario di lavoro. Questi ultimi dati sono stati denunciati pubblicamente anche in seguito alla presa di posizione pubblica della Filcams Cgil regionale che protesterà il prossimo mercoledì sotto la Cittadella».
«A fronte di un quadro così complesso e in via di peggioramento, sono convinto che occorra agire con la necessaria determinazione e urgenza per assumere provvedimenti adeguati e coerenti per contrastare gli infortuni sul lavoro e evitare morti che non sono più accettabili per un Paese che voglia davvero dirsi moderno. In tale direzione – conclude – ho presentato un’interrogazione a risposta scritta al presidente della Regione per sapere quali iniziative intenda assumere per rafforzare l’azione di vigilanza da parte delle Asp sull’applicazione della legislazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro in Calabria. Con questa consapevolezza e impegno parteciperò, anche in rappresentanza del gruppo del Pd, al presidio unitario indetto da Cgil Cisl, Uil lunedì a Catanzaro davanti la Prefettura per dire “Basta morti sul lavoro”».