Matteo Renzi è convinto che le contraddizioni interne al centrodestra a breve esploderanno e si andrà al voto anticipato. Con questi occhiali legge la richiesta di moratoria avanzata da Roberto Occhiuto sull’autonomia differenziata. «Non c'è possibilità d'intesa sulla moratoria chiesta da Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria sull'autonomia - ha detto infatti ospite a Start su Sky TG24 - Quella sull'autonomia è una partita impostata in modo ideologico. Forza Italia ha preso il 20% dei voti in Sicilia ed ha fatto ottimi risultati in Calabria e Campania, se si schiaccia sulla Lega perde tutto il consenso che ha nelle regioni in cui prende voti. Se ad un eventuale referendum raggiungiamo il quorum, il governo è finito e va a casa».

Lega Veneto: «Sfida storica»

Contraria alle posizioni di Occhiuto è soprattutto la Lega Veneto; «Siamo di fronte ad una sfida storica che può finalmente mettere tutto il paese, il Veneto e la Calabria, il Nord e il Sud, nelle condizioni di migliorare i servizi ai cittadini. Sfide così importanti richiedono una grande consapevolezza. Gli schieramenti sul campo si stanno delineando in modo chiaro. È bene quindi dirlo subito e senza tanti giri di parole: o il presidente Occhiuto è con noi in questa sfida per l'Italia; o è insieme al Pd e al M5s, contro di noi» L'aut aut è del presidente dell'intergruppo Lega-Liga Veneta in Consiglio regionale del Veneto Alberto Villanova, molto duro sulle dichiarazioni del Governatore della Calabria. Non a caso Il Veneto è una delle Regioni che ha già chiesto di andare a delle intese nelle materie che non prevedono i Lep.

«Noi comunque scenderemo in campo. E poi vedremo chi eventualmente tradirà la parola data; e chi invece combatterà, con coraggio e sincerità, al nostro fianco», conclude Villanova ricordando: «Le grandi battaglie, quelle più importanti, vengono vinte da chi più ci crede, da chi più resiste. E quando si scende sul campo di battaglia, è troppo tardi per chiedere all'avversario un “rinvio”. La riforma dell'autonomia resta per noi una linea invalicabile, per la quale siamo pronti a tutto: oggi e domani, contro chiunque e in qualsiasi modo».

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Todde: «Emerge un paese diviso»

La sponda invece che non ti aspetti arriva dalla collega Sarda, la grillina Alessandra Todde. «È importante vedere che i cittadini del Sud Italia si stanno rendendo conto che l'autonomia differenziata è una truffa per fare in modo di sottrarre loro delle risorse. Mi fa piacere che anche i calabresi stiano facendo ragionare il governatore Roberto Occhiuto e che anche lui si stia rendendo conto che per rappresentare la propria regione bisogna portare avanti questa battaglia», così la governatrice a margine di un incontro organizzato dalla Cisl Sardegna.

«Sta emergendo un paese diviso - ha aggiunto Todde riguardo all'opposizione espressa anche dal collega della Calabria, vice segretario nazionale di Forza Italia -, il sud e le isole si contrappongono a una legge che spacca l'Italia. E io voglio essere molto chiara sulle motivazioni della Sardegna, perché sono state oggetto di polemica anche con i governatori della Lega, Zaia e Fontana: la Sardegna è una regione ad autonomia speciale e proprio perché è speciale ha diritto ad avere fondi e finanze per abbattere il gap di insularità».

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La governatrice, in testa al fronte delle cinque Regioni che chiedono il referendum abrogativo (Emilia Romagna, Toscana, Puglia e Campania), spiega che insieme alla richiesta di referendum che sarà depositata alla Corte costituzionale dai delegati dei 5 consigli regionali, andrà avanti parallelamente la campagna di firme per sensibilizzare i cittadini. «Per quanto riguarda la Sardegna - ha sottolineato -, l'istruttoria per l'impugnazione prosegue, riteniamo di avere delle ottime argomentazioni e porteremo avanti la nostra battaglia».