Il consigliere regionale sulla scelta del candidato del Partito democratico alla presidenza della Regione: «Preoccupa lo stato di impotenza del partito calabrese»
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«La discussione che si sta sviluppando nel partito democratico intorno alle prossime elezioni regionali preoccupa per il ruolo marginale in cui sembrerebbero relegati i gruppi dirigenti e l'intero corpo del partito calabrese in tutte le sue articolazioni». È quanto riferisce in una nota stampa Michele Mirabello, consigliere regionale. «Già alla riunione di Lamezia Terme, davanti a Stefano Graziano e Nicola Oddati – aggiunge - ho sentito il dovere di evidenziare che la discussione sulla scelta del candidato alla carica di governatore non potesse e non dovesse essere limitata ad un, seppur autorevole, tavolo degli "eletti" dal sapore verticistico ed autoreferenziale, ma andasse estesa all'ampia platea del partito ed arricchita di contenuti e dibattiti che ponessero in valutazione i trascorsi cinque anni di esperienza del centrosinistra alla guida della regione».
Chiaro il riferimento alla situazione politica attuale: «Un dibattito animato semplicisticamente da uno scontro devastante fra chi ripropone Oliverio e chi lo vorrebbe superare, senza mettere in campo al momento alternative, rischia – precisa Mirabello - di lacerare profondamente il partito rendendo vane proprio quelle ipotesi di ricerca dell'unità di cui si fa tanto parlare. In questo quadro, peraltro, preoccupa lo stato di totale impotenza del partito calabrese, impossibilitato ad autodeterminarsi come lo stesso Segretario nazionale Zingaretti aveva inizialmente auspicato. Inutile girarci intorno, messa così rimane un unico metodo in grado di garantire unità e condivisione, le primarie». Quindi la prospettiva futura: «Ci sono in effetti i tempi e le condizioni per promuovere una fase di leale e costruttivo confronto, che vada al merito delle questioni ed affidi la guida della colazione del centrosinistra all'uomo ed al progetto politico maggiormente in grado di riscuotere maggiore consenso su idee e programmi per la Calabria».