VIDEO | L’attuale assessore della giunta Occhiuto vorrebbe restare al suo posto. Ma sull’ipotesi che porterebbe il vibonese De Angelis in Senato cominciano a venire fuori i primi mugugni. Il partito stilerà un documento politico dopo la scelta sarà affidata al leader (ASCOLTA L'AUDIO)
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Senato o giunta regionale? La scelta di Tilde Minasi, che sta diventando quasi una telenovela a puntate, tarda ad arrivare. Le voci si rincorrono ormai da tempo, e le ultime vorrebbero la titolare della delega alle Politiche sociali della giunta Occhiuto, propendere per la scelta che la farebbe rimanere per altri quattro anni in Calabria, rinunciando al seggio assegnatogli in Senato in maniera rocambolesca sul finire dello scorso anno.
Una storia che va avanti ormai da dicembre, da quando la Minasi è stata proclamata ufficialmente senatrice a completamento di un iter iniziato nella seduta dell’11 novembre scorso della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato, quando si accertò che il primo dei non eletti, destinata a prendere il posto del senatore Paolo Saviane, parlamentare leghista di Belluno deceduto il 20 agosto scorso, era proprio la candidata Clotilde Minasi.
Il ruolo di Fausto De Angelis
Nel frattempo l’assessore esterno della giunta regionale ha partecipato alle votazioni per la Presidenza della Repubblica, ingrossando le fila dei parlamentari leghisti, senza però comunicare ufficialmente la sua scelta. Di certo, la Minasi si è prodigata per offrire delle alternative al leader del Carroccio per la sua sostituzione nell’esecutivo calabrese, nell’eventualità della scelta di rimanere in Senato, senza però trovare la quadra. Allo stesso modo, fonti accreditate della Lega raccontano di incontri romani tra Salvini, Minasi e Fausto De Angelis, il vibonese accreditato a prendere il posto dell’esponente reggino della Lega in Senato nel caso la decisione propendesse per rimanere nella giunta Occhiuto.
Il fatto è che questa situazione rischia di impantanare in nuove polemiche la Lega calabrese, già attraversata da fibrillazioni interne. La verità è che una buona fetta del partito locale percepisce la Minasi quasi come un corpo estraneo alla Lega e la decisione di rimanere in giunta da esterna (non eletta) sta agitando più di qualcuno. A livello territoriale poi, si ragiona anche in termini di rappresentanza, visto che l’eventuale scelta di abbandonare il Senato toglierebbe la bandierina a Reggio Calabria per spostarla su Vibo. In molti pensano che la scelta della Minasi valga un posto nelle liste per le prossime politiche, sempre al Senato, e che rimanere alla guida di un assessorato strategico come le Politiche sociali, serva a dare forza alla futura candidatura.
Proprio questi ragionamenti stanno mettendo in subbuglio le diramazioni locali del partito che si domanda se davvero non ci fosse, nel reggino, una personalità in grado di sostituire la Minasi in giunta. E allo stesso tempo ci si domanda se è il caso spalancare le porte del Carroccio a De Angelis, ex sovranista con Gianni Alemanno, che dopo la candidatura al Senato con la Lega nel 2018, si è preso una pausa trascorrendo i successivi due anni nelle fila di Fratelli d’Italia con cui si candidò alle regionali nel 2020 senza essere eletto. Solo ultimamente il politico vibonese si è riavvicinato al carroccio ed oggi parla già da “quasi” senatore.
L'ultima parola spetta a Salvini
Tuttavia, assicurano dal partito, l’ultima parola spetta a Salvini. Da quanto si apprende la questione Minasi sarebbe stata rinviata per il momento storico particolare che stiamo attraversando, senza dimenticare gli impegni processuali del “Capitano” in quel di Palermo. Ma ormai non si può andare oltre. Secondo i più informati la prossima settimana sarebbe stata convocata una riunione a Roma tra il leader e gli eletti calabresi proprio per sviscerare la questione che sta provocando fastidi in alcune frangenti del partito che a livello regionale ha già espresso le sue osservazioni sul caso, riservandosi di produrre un documento politico per chiarirne meglio la posizione. Ma, incomprensibilmente, solo dopo che tutto si sarà concluso.