«Non ci prendono più». È uno dei collaboratori di Mimmo Lucano in collegamento telefonico con il seggio della marina a dare l’ufficialità del risultato: “il curdo” torna alla guida del piccolo centro sulle colline della Locride, staccando il secondo contendente Salerno e lasciando il cerino dell’ultimo arrivato all’uscente Antonio Trifoli, l’ormai ex sindaco leghista che subentrò a Lucano nella tornata passata. Una vittoria che sa di rivincita dopo le vicissitudini giudiziarie del neo primo cittadino (che alle scorse elezioni non riuscì neanche fare campagna elettorale per via delle restrizioni seguite all’inchiesta Xenia)  e che fa il paio con l’incredibile risultato ottenuto dallo stesso Lucano nella corsa per il Parlamento europeo.

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«Sono felice, da oggi riprendiamo il percorso che è stato interrotto 5 anni fa – dice a caldo il sindaco di Riace – Questa vittoria è dedicata a tutti, e forse è la vittoria più bella. Sembra strano, ma per me questo risultato è più importante di quello di ieri sera. Ora possiamo invitare Salvini a tornare in paese, cinque anni fa era venuto dopo le elezioni pensando che fosse tutto finito. Beh, si era sbagliato e questa è la risposta migliore che potesse esserci. Aveva detto che eravamo uno zero e gli abbiamo dimostrato che non era così».

Circondato dall’entusiasmo di decine di cittadini riacesi e di amici arrivati in paese un po’ da tutta la Calabria (anche l’ex presidente Oliverio era presente sui gradoni del municipio), Lucano passa almeno mezzora a districarsi tra chi si complimenta e chi lo abbraccia. E se il cuore resta a Riace, Lucano adesso dovrà dividersi tra la Calabria e il seggio a Bruxelles, conquistato in marcata controtendenza con l’onda sovranista venuta fuori in queste elezioni. «Il voto di questi giorni ci dimostra che anche da un paesino piccolo come Riace può nascere un messaggio di speranza contro il dilagare di questa marea nera».