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Fernando Miletta non ci sta e passa al contrattacco. L'ex presidente della Lamezia Multiservizi al tempo della giunta Speranza, risponde alle affermazioni, rilasciate in un audizione alla commissione affari generali del comune di Lamezia e riportate da Lacnews, da parte dell'attuale presidente dell'ente in house Giuseppe Costanzo. In una nota firmata anche nelle vesti di coordinatore provinciale di SEL, a dimostrazione che la vicenda assume anche e soprattutto contorni politici, Miletta replica a quanto affermato da Costanzo, partendo dai bilanci non veritieri: "Se così fosse - dice Miletta - vada a denunciare tutto alla procura, visto che per non veritieri si intende falsi. Se questa è la sua convinzione, ciò vuole dire che praticamente in questi anni alla Multiservizi ha operato un’associazione a delinquere, in quanto i bilanci, come Costanzo dovrebbe sapere, vengono prima predisposti dalle strutture interne deputate, poi analizzati ed approvati dal Collegio dei Revisori dei Conti, certificati fino al 2012 da una società di revisione di fama internazionale ed, infine, approvati dal Consiglio di Amministrazione che li ha sempre depositati al Comune a disposizione di chiunque volesse prenderne visione." Chiarimenti arrivano anche per ciò che concerne i cosiddetti credibili inesigibili: "Per quanto riguarda i conti del settore idrico forse a Costanzo è sfuggito che la Multiservizi ha già operato la svalutazione dei crediti per gli importi considerati “inesigibili” per oltre un milione e settecento mila euro e che, quindi, il suo “allarme” è infondato". Poi Miletta sposta il tiro sulla vicenda delle 500 cause civili non ancora iscritte a bilancio, relative al servizio di manutenzione delle strade: "Avrebbe dovuto chiarire Costanzo che la Multiservizi ha contestato la modalità di affidamento del servizio in questione, tanto è vero che dopo poco lo ha restituito al Comune proprio sulla base della sua insostenibilità." Poi Miletta entra nel merito delle varie cause e svela un particolare: "Costanza non ha nemmeno riferito alla Commissione consiliare di un aspetto non proprio marginale di questa situazione e cioè che di queste cause molte decine sono state patrocinate da avvocati finiti in operazioni antimafia, con chiari risvolti penali in materia di truffe alle compagnie assicurative. Non ha detto nemmeno che il presidente, l’amministratore delegato e il sindaco pro-tempore, nel 2013 hanno fatto avere nelle mani del Questore di Catanzaro l’elenco completo delle stesse richieste di risarcimento, affinché si indagasse a fondo."
Guglielmo Mastroianni