Inserire i migranti richiedenti asilo o protezione internazionale nel mercato dell’edilizia. Un modo per raggiungere due obiettivi in un colpo solo: da un lato risolvere il problema della carenza di manodopera delle imprese del settore, dall’altro favorire l’inclusione sociale dei tanti che stanno sbarcando sulle nostre coste.

Si chiama “Oikos Calabria” il provvedimento deliberato martedì dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore al Lavoro, Giovanni Calabrese. La delibera, annunciata dal presidente della giunta regionale Roberto Occhiuto, nasce sull’onda emotiva dei terribili fatti di Cutro, ma riguarderà tutti coloro che arrivano in Calabria ed è rivolta ai migranti “vulnerabili, richiedenti e titolari di protezione internazionale o temporanea e altre categorie di cittadini stranieri in condizione di vulnerabilità con permessi di soggiorno che consentono l’attività lavorativa”.

Costruttori edili in prima fila

In una nota Occhiuto ha sottolineato come l’idea sia figlia anche delle richieste dell’Ance regionale (l’associazione costruttori edili) che lamenta da tempo la difficoltà a reperire manodopera qualificata. La delibera di giunta prevede che chi aderisce al processo sia preso in carico dall’Ance per un periodo di formazione iniziale (anche linguistica) erogata e garantita dal consolidato sistema della bilateralità messo in atto dall’Ance e dai sindacati. Saranno in particolare gli Enti Scuola Edile ed i Comitati Paritetici Territoriali ad occuparsi direttamente di questa prima fase, anche in riferimento alla necessità di garantire ai soggetti interessati le indispensabili conoscenze in tema di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Al termine del periodo di formazione teorica seguirà un successivo momento di formazione professionalizzante presso le imprese ed infine il loro auspicabile assorbimento nella forza lavoro del nostro sistema delle imprese.

«Progetto virtuoso»

«Un progetto virtuoso e completo - commenta il presidente di Ance Calabria Giovan Battista Perciaccante - che vedrà al centro delle attività il sistema degli Enti bilaterali e che risponde ad importanti esigenze di natura sociale oltre che alla domanda di manodopera che proviene dal nostro settore – ha sottolineato il presidente dei costruttori calabresi - che l’assessore regionale Calabrese ha inteso avviare e condividere con grande sensibilità e pragmaticità. Del resto, la stessa denominazione “Oikos” del progetto tende a caratterizzare l’iniziativa di inclusione nella “casa” Calabria che così risponde concretamente ad un problema che non è solo di assicurare accoglienza agli immigrati ma di dar loro dignità e lavoro». 

«Opereremo insieme alla Regione e ai sindacati – ha concluso il presidente di Ance Calabria Giovan Battista Perciaccante - per favorire la massima efficacia dell’iniziativa, per il successo della quale, come sempre, Ance Calabria, le sue articolazioni territoriali e le imprese del sistema offrono piena disponibilità ed impegno convinto»

FenealUil Calabria: «Una gran bella notizia»

«Il presidente della giunta regionale - scrive la Senese - ha riconosciuto la bontà dell’azione intrapresa a livello nazionale e poi estesa in via sperimentale su alcuni territori, sottoscrivendo il progetto a cura del Dipartimento Welfare e Lavoro ed ha scelto di dispiegare questa importante azione di formazione professionale su tutto il territorio della regione Calabria. L’obiettivo è quello di creare un nuovo modello di inclusione che consentirà ai migranti di essere inseriti in un percorso lavorativo, attraverso l’attivazione di percorsi formativi dedicati al settore edilizio, mediante lo svolgimento di attività formativa teorica e successiva esperienza professionalizzante presso le imprese del settore».

«Sostenere questo percorso di crescita professionale, occupazionale ed umana - conclude la sindacalista - realizzare quel sistema sano ed equo di gestione della migrazione che passa dall’assicurare a tutti coloro che si trovano legalmente nell’Unione europea condizioni umane e sociali giuste, vuol dire avere una visione lungimirante tanto più se si tratta di un progetto che investe in un settore come quello edile, trainante per l’economia italiana, che purtroppo oggi vanta il triste primato di grande carenza di manodopera anche qualificata».